Giulianova, prima assemblea del quartiere Frazioni

DELIBERIAMOCI-ANCORA-logo-jpg1-1024x703Giulianova. Si è tenuta ieri sera, dalle ore 21, nei locali dell’ex scuola elementare di Case di Trento, la prima assemblea del quartiere Frazioni. Tra i punti all’ordine del giorno la presentazione del Presidente e dei Delegati del Consiglio di Quartiere, approvazione di un disciplinare per il funzionamento del comitato e dell’assemblea, disanima di alcune problematiche del quartiere e formazione di tre gruppi di lavoro tematici, utili per meglio focalizzare problemi e proposte.

L’assemblea ha corso il rischio di essere rinviata in quanto è mancato il numero legale (30 partecipanti) per più di un ora e solo intorno alle 22.00 si è raggiunto il numero minimo di componenti per poter rendere valida la seduta.

Una scarsa affluenza dovuta, probabilmente, alla poco felice composizione del quartiere, che ingloba quattro frazioni che poco hanno in comune tra di loro (Case di Trento, Villa Pozzoni, Villa Volpe e Colleranesco), alla difficoltà di diffusione delle informazioni, vi-sto che mancano ancora le bacheche informative di quartiere, e alla diffidenza dei citta-dini che non sono più propensi a credere alle promesse dell’amministrazione.

La seduta è stata aperta del presidente, Fernando Della Valle, con il supporto dei Delegati Mirella Campanella, Damiana Maria Pinna, Alfonso De Luca, Riccardo Filipponi, Enrico D’Angelo e Raffaele Di Marcello.

Presente,  il presidente dell’associazione Demos, Carlo Di Marco, in veste ufficiale di coordinatore e supporto delle attività dei quartieri, e come segretario verbalizzante, do-po che in una riunione tra sindaco Mastromauro, assessore Forcellese, lo stesso Di Marco e i Presidenti dei neonati quartieri, il primo cittadino e l’assessore alla trasparenza hanno “vivamente” consigliato ai vertici dei quartieri di servirsi dell’associazione incaricata dal Comune, per essere guidati nei primi passi verso la “democrazia partecipata”, nonostante qualche presidente e alcuni delegati avessero espresso più di una perplessità sul ruolo dell’associazione in questa fase.

Perplessità che ha, in parte, ribadito anche un delegato Di Marcello nel sottolineare che l’art. 26 del regolamento prevede che il segretario verbalizzante sia scelto tra i delegati. Evidenziate anche le incongruenze del regolamento comunale, più volte modificato, che prevede un numero minimo di partecipanti pari a 30 e, in caso sia superato tale numero, l’obbligo di tavoli deliberativi che potrebbero, in molte occasioni, complicare inutilmente i lavori delle assemblee.

Si sono succeduti diversi interventi di cittadini residenti che hanno segnalato problemi, anche già evidenziati più volte all’amministrazione, come l’assenza di fognature in alcune zone della frazione Case di Trento, la poca sicurezza della viabilità, in particolare sulla SS80 e sulla provinciale per Mosciano, i disagi provocati dal trasporto urbano poco efficiente. Puntuali anche gli interventi di Giancarlo De Falco (ex consigliere provinciale) ed Eden Cibej, che hanno ribadito la validità dell’esperimento di partecipazione sottolineando, però, in particolare Cibej, il pericolo di ingerenze e strumentalizzazioni da parte di forze politiche, anche attraverso il “controllo” dei Comitati e delle assemblee da parte di esterni.

L’assemblea si è conclusa intorno alle ore 24.00 con l’invito ai cittadini a partecipare ai gruppi di lavoro e l’impegno, da parte del Comitato, a organizzare nuovi incontri nelle altre frazioni che compongono il quartiere.

Redazione

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