Prostituzione sulla bonifica, condannati 5 nigeriani: tra loro gli sfruttatori di Lilian

prostitute_bonificaTeramo. E’ finito con la condanna di cinque nigeriani e l’assoluzione di un italiano il processo celebrato davanti alla Corte d’Assise di Teramo a seguito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila su un giro di prostituzione fra le province di Ascoli Piceno e Teramo.

Le accuse erano di associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile. Rose Mary Damisah, 30 anni, residente a San Benedetto del Tronto, è stata condannata a nove anni di reclusione; Evansi Aiwekhoe, 24, a 12 anni, la sua compagna Edith Aiyudubie, 30, dovrà scontare 15 anni (entrambi vivono a Sant’Omero). Victoria Oviarere Ofiebe, una trentanovenne residente a Milano, e Erold King Enofe, 34, residente a Sant’Omero, sono stati condannati a quattro anni di reclusione. Assolto invece Gino Schiavoni, un tassista di San Benedetto del Tronto. L’inchiesta prese il via dopo la segnalazione dell’organizzazione umanitaria On the road sul caso tragico di Lilian Solomon, una ragazza nigeriana di 23 anni che nel 2009 si prostituiva lungo la strada Bonifica fra Ascoli Piceno e Teramo. La giovane rimase incinta e avrebbe voluto tenere il bambino, ma i suoi aguzzini l’avrebbero costretta ad abortire facendole ingerire un mix di farmaci e alcol. Fu rimandata in strada a vendersi, in seguito si ammalò di cancro e morì. Per onorare la memoria di Lilian e sostenere altre vittime della tratta di esseri umani, On the Road ha istituito un fondo intitolato alla ragazza. I nigeriani erano accusati anche del reato di morte come conseguenza di altro reato in relazione al caso di Lilian, ma per quest’accusa sono stati assolti.

 

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