Giulianova, la ex colonia “Maltoni Mussolini” soggetta al pagamento dell’ICI

mastromauroGiulianova. Il Comune di Giulianova continua a fare scuola in materia di ICI. Dopo la sentenza della Cassazione che nel 2010, accogliendo la tesi dell’allora dirigente Donato Simeone, sancì il principio della retroattività in materia di valori delle aree edificabili assoggettate all’ICI, oggi la Suprema Corte ha di nuovo dato ragione all’Amministrazione giuliese relativamente alla ex colonia “Rosa Maltoni Mussolini”, già dell’ENAM (Ente Nazionale Assistenza Magistrale), poi passata all’INPDAP ed oggi di proprietà dell’INPS.

La Cassazione, infatti, ha accolto ben cinque ricorsi presentati dal Comune, che si era appellato alle sentenze di secondo grado della Commissione tributaria de L’Aquila, statuendo l’assoggettabilità all’ICI, ciò che farà affluire definitivamente nella casse comunali oltre 600.000 euro per le annualità passate.

“La Suprema Corte – dichiara in proposito il sindaco Francesco Mastromauro – ci ha dunque dato ragione, con una sentenza destinata a fare scuola perché sostenevamo come la “Rosa Maltoni” dovesse essere assoggettata all’Imposta Comunale sugli Immobili. Debbo pertanto ringraziare Donato Simeone che aveva sempre sostenuto questa tesi e che alcuni anni fa emise numerosi avvisi di accertamento difendendo il nostro Ente nei primi due gradi di giudizio. E’ noto – prosegue il sindaco – come la “Maltoni”, un tempo colonia marina per insegnanti e loro familiari, abbia poi vissuto un accentuato decadimento e, da anni, non ospita alcuna attività né istituzionale né commerciale, essendo svanita anche la prospettiva, fatta balenare anni or sono dalla proprietà, di trasformarla in moderna attività alberghiera. Proprio questa iniziativa, peraltro sottolineata anche da una interrogazione parlamentare, indusse l’allora dirigente Simeone ad attivarsi per le attività di accertamento dopo aver riscontrato il mancato pagamento da parte dell’ENAM.  A nulla sono servite le tesi degli Enti proprietari i quali hanno sempre sostenuto che la struttura fosse esente in quanto ONLUS. E’ il caso di dire – conclude Mastromauro – che la nostra caparbietà ha avuto la meglio”. 

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