Giulianova, scoperta casa d’appuntamenti: allontanata la maîtresse

I carabinieri della compagnia di Giulianova, nel pomeriggio di ieri hanno concluso un’attività di indagine iniziata nel mese di maggio scorso, mirata a contrastare lo sfruttamento della prostituzione.

Nei confronti di una 47enne di nazionalità cinese è stata notificata la misura del divieto di dimora nel comune di Giulianova, emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Teramo, poiché responsabile secondo le indagini di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione ai danni di connazionali.

Nei mesi scorsi i militari, diretti dal maggiore Domenico Calore, hanno notato uno strano movimento di persone nei pressi di un’abitazione in una traversa non lontana dalla caserma. Nelle successive indagini, i carabinieri hanno visto diverse donne cinesi entrare in casa. Hanno fermato e sentito numerosi clienti, provenienti anche da centri limitrofi, i quali avrebbero confermato di aver usufruito di favori sessuali dietro pagamento di denaro.

Per adescare i clienti, la 47enne cinese utilizzava secondo le indagini un sito internet di incontri, sul quale pubblicizzava in maniera esplicita le performance delle “ragazze orientali”, di cui forniva un’esaltante descrizione fisica ed un numero di telefono da contattare per gli appuntamenti. L’intera attività era gestita dalla donna, che con frequenza mensile, “rinnovava” le ragazze da far prostituire.

Le giovani sfruttate erano costrette ad avere rapporti con i clienti ad ogni ora del giorno e della notte, non potevano mai uscire dall’abitazione neanche per acquistare alimenti di prima necessità, per i quali provvedeva la presunta sfruttatrice, al fine di evitare sospetti anche nel vicinato. Ieri i carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento, trovando la 47enne nonché una connazionale 54enne in piena attività con un cliente. L’appartamento era in condizioni igienico sanitarie scadenti. A quanto costatato dai militari, i rapporti sessuali venivano consumati su due materassi poggiati sul pavimento. Durante la perquisizione i carabinieri hanno sequestrato 500 euro, trovati nella disponibilità della 47enne cinese, numerosi profilattici nuovi ed altri usati, abbandonati alcuni accanto al letto, altri in una vecchia bottiglia di latte occultata sotto il lavello della cucina, cinque telefoni cellulari, tra cui quello con il numero pubblicizzato dall’annuncio su internet in possesso della presunta sfruttatrice.

La donna di 54 anni, sorpresa in casa, ha raccontato di essere giunta in Italia con la prospettiva di lavorare come badante, ma una volta giunta a Giulianova sarebbe stata costretta a prostituirsi per pagare le spese sostenute per il viaggio.

I carabinieri proseguiranno oltre nelle indagini per verificare l’esistenza o meno di una vera e propria organizzazione criminale cinese dedita allo sfruttamento della prostituzione di giovani connazionali.

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