Asl Teramo, Varrassi: ‘Dimissioni? Non se ne parla’. E intanto diventa operativa la medicina del territorio

Tavolo_relatoriTeramo. “Ha mai pensato di dimettersi?” “Non ci penso proprio!”. A domanda secca si replica con una risposta altrettanto secca. Lo sa bene Giustino Varrassi, manager della Asl di Teramo, che controbatte così alla stampa che lo incalza in merito al recente provvedimento di revoca annunciato dalla Regione.

“Ad oggi non ho ricevuto comunicazioni ufficiali e di conseguenza non ho presentato alcuna controdeduzione” aggiunge. “Mi auguro che i funzionari regionali non si sostituiscano alla magistratura. Non credo che il provvedimento sia legato ad un giudizio negativo sul mio operato, anche perchè a fine agosto ho avuto la totale approvazione sulla attività da me condotta in questi due anni. Possibile che in soli due mesi si sia stravolto tutto? Ritengo, tuttavia, che questo sia un atto dovuto da parte della Regione, il futuro ci dirà dov’è la verità. Una cosa è certa: da parte mia c’è ancora quel rapporto fiduciario che è esistito fino a questo momento”. E da parte della Regione? “Dovreste chiederlo a loro”.

Impossibile non toccare l’argomento “caldo” del momento, in una giornata tutta dedicata alla presentazione dei nuovi servizi di medicina territoriale che, entro la fine del mese, entreranno a pieno regime in tre comuni della provincia teramana, come Montorio, Martinsicuro e Sant’Egidio. L’accordo quadro siglato questa mattina con i rappresentanti sindacali del Comitato Aziendale per la Medicina Generale prevede, infatti, l’istituzione sperimentale delle Unità Complesse per le Cure Primarie (UCCP). Le prime a partire saranno, appunto, quelle di Montorio, S.Egidio e Martinsicuro, queste ultime perché più vicine al confine “nemico” delle Marche, regione verso la quale si spostano in gran parte gli utenti della Vibrata. Successivamente, e a scaglioni, sarà la volta di Teramo, Atri e Mosciano.

All’interno di queste strutture opereranno, h24, medici di base, pediatri, guardia medica, medici specialisti convenzionati e quelli dipendenti dai presidi ospedalieri e sarà assicurata, inoltre, la presenza di infermieri professionali, fisioterapisti e assistenti sociali.

“Le UCCP” spiega il direttore del coordinamento assistenza sanitaria territoriale, Valerio Profeta “vanno intese come uno snodo dell’assistenza territoriale, attorno al quale ruotano gli ambulatori dei medici generici, che non scompariranno”. L’obiettivo è quello di snellire le lunghe attese al pronto soccorso, evitando anche quell’accumulo di ricoveri, spesso inappropriati. Previsione di spesa: 5 milioni di euro, compresi gli investimenti necessari per l’acquisto delle strumentazioni.

 

Marina Serra

 


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