Giulianova, ok allo schema di convenzione del Piano di recupero nel quartiere Annunziata

Giulianova. Semaforo verde da parte della Giunta allo schema di convenzione relativa alla variante al Piano di recupero del quartiere Annunziata approvata dal consiglio comunale il 30 luglio 2015.

“E’ una storia che viene da lontano, precisamente dal 2008”, dichiarano il sindaco Francesco Mastromauro e l’assessore all’Urbanistica Fabio Ruffini. “L’8 luglio di quell’anno, infatti, il consiglio comunale ratificò l’accordo con i proprietari del comparto edificatorio di tipo 2 salvaguardando così tutto il patrimonio arboreo e di verde esistente in quell’area mediante la delocalizzazione delle aree edificabili in aree comunali poste più a sud. Un accordo assai favorevole per l’Amministrazione comunale giacché, oltre al valore ambientale, il Comune cedeva ai privati poco più di 4.000 mq. ricevendo in cambio dal privato quasi 8.000 mq. di superficie da destinare a parco. Non solo. L’accordo prevedeva poi la trasformazione della destinazione d’uso dell’area destinata ai privati, da ricettiva a residenziale, diminuendo del 20% le superfici edificabili. Non è stato facile sbloccare l’iter del Piano di recupero in quanto per dare attuazione all’accordo occorreva riperimetrare l’area PAN del Borsacchio che per una modesta porzione includeva, cosa veramente assurda, la parte già urbanizzata del quartiere, di fatto bloccandone lo sviluppo armonico e paradossalmente impedendo la conservazione di una amplissima area di verde pubblico. E riperimetrazione fu nel 2012, cosa che permise di estromettere la parte sud di Giulianova dalla riserva individuando la zona ad ovest del parcheggio del lungomare Rodi da destinare alle costruzioni”.

“Nel 2013 – ricordano il sindaco e l’assessore – adottammo la variante al Piano di recupero del quartiere Annunziata. Obiettivo per nulla facile da conseguire considerando lo stop dalla commissione di vigilanza regionale presieduta da Mauro Febbo. Per il quale, analogamente a quanto sostenuto anche da qualche forza di opposizione a Giulianova, si trattava di una ‘vera e propria sanatoria a vantaggio di un imprenditore’. Non era ovviamente così. E lo capirono perfettamente i membri della commissione quando, carte alla mano, evidenziammo che l’altezza degli edifici sarebbe stata di due piani invece dei tre previsti in precedenza, con diminuzione dei volumi del 20%. Per cui il 12 maggio del 2013 il Consiglio regionale, allora con maggioranza di centro-destra, dette via libera alla variante. Febbo e tutti coloro che avevano gridato allo sfregio del territorio vennero sonoramente sconfessati, e noi evitammo di dover restituire al Ministero i 6 milioni di euro impegnati per il quartiere”.

“Il 30 luglio 2015 si ebbe quindi, da parte del Consiglio comunale, l’approvazione definitiva del Piano di recupero. Ed oggi finalmente l’ok allo schema di convenzione del Piano di recupero dell’ Annunziata che assicurerà un nuovo rilancio del quartiere”, concludono.

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