Sant’Omero, ospedale quello che va e quello che c’è da fare: la lettera

La recente riconferma di Roberto Fagnano alla guida della Asl di Teramo offre lo spunto ad Antonio Macrillante di evidenziare una serie di aspetti relativi alla struttura sanitaria della Val Vibrata.

 

La lettera

 

Egregio Direttore Generale nel congratularci per la sua riconferma a capo della nostra ASL, la CGIL del presidio ospedaliero di S. Omero si permette di sollecitare la sua attenzione verso le problematiche che cronicamente affliggono l’ospedale. Pur essendo consapevoli delle difficoltà gestionali che interessano l’intera ASL, a noi pare che questo presidio risulti penalizzato rispetto agli altri nonostante che i numeri dimostrino una funzionalità superiore (dai dati pubblicati sul sito dell’Assessorato della Sanità della Regione Abruzzo). In particolare il nosocomio vibratiano, anche per il 2016, può vantare un livello di attività superiore, in termini assoluti rispetto a presidi a tipologia simile quali quelli periferici teramani, nonostante sia dotato di un numero minore di posti letto e abbia costi inferiori.  L’ospedale di Sant’Omero ha un costo di gestione quasi la metà degli altri presidi, ha un tasso di occupazione di posti letto superiore all’85%, a differenza degli altri che non superano l’80%, un numero di ricoveri ordinari acuti di 5354 contro i 4838 di Atri, 3647 di Giulianova e 13981 di Teramo (che ha 450 posti letto e cioè con un rapporto 3 a uno rispetto a Sant’Omero).

 

Lamentiamo che la distribuzione del personale non tenga conto di questi dati, in particolare ed evidente, una enorme discrepanza di personale in alcuni settori chiave come quella dei reparti chirurgici, anestesia e rianimazione, radiologia, pediatria, medicina. In particolare, dopo due inaugurazioni in pompa magna, ancora non è stato avviato il parto in acqua.  Il parto in analgesia è bloccato da molto tempo nonostante sia stato un lustro per l’intera ASL essendo stato il primo presidio ad avviarlo.  C’è la sensazione, percepita da alcune malelingue, che la carenza di anestesisti sia in parte voluta perché un’eccessiva attività a Sant’Omero farebbe sfigurare reparti analoghi degli altri presidi. Altra discrepanza riguarda la Pediatria che è in grave difficoltà di personale medico ed infermieristico e altri presidi in cui, per cambiamento di leggi nazionali, non esiste un reparto di ostetricia ma è presente la pediatria. Il negativo elenco di comparazione sarebbe interminabile, ma noi vorremmo essere propositivi, non negativi e non campanilisti come quei personaggi pubblici che giornalmente attaccano il nostro presidio osannando scelte locali politiche che mascherano l’evidenza.

 

A noi pare che ci sia una relazione inversa fra l’impiego di risorse e l’entità della mobilità passiva sanitaria, man mano che in Abruzzo ci si sposti verso nord; Teramo è penalizzata rispetto alle altre ASL regionali e Sant’Omero in particolar modo. Noi dovremmo essere una barriera alla mobilità passiva verso le marche, ma il fatto che ci vengono negate le forze per poter lavorare in modo corretto e produttivo, ci fa pensare che qualcuno remi contro. Nel rinnovargli gli auguri di buon lavoro le porgiamo distinti saluti.  Dimenticavo: ridate il nome al nostro ospedale rimuovendo quel telo nero sulla scritta “ ospedale Val Vibrata”.

 

Antonio Macrillante (delegato Cgil Presidio Sant’Omero)

 

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