Cologna Spiaggia, chalet sul mare: vergogna senza fine (FOTO)

E’ stato definito lo chalet della vergogna. E a distanza di circa un anno dal suo sequestro, il manufatto in legno è ancora lì, ad occupare un tratto di spiaggia libera, nella zona nord del litorale di Cologna, con le mareggiate che hanno di fatto eroso tutta la zona sottostante, riportando alla luce le colonne su cui poggia.

Realizzato nel mese di luglio di un anno fa dal titolare di un agricamping, la struttura, che doveva offrire un servizio bar e di piccola ristorazione, è stata più volte al centro di polemiche sollevate non solo dagli ambientalisti, ma anche da residenti e turisti. Un scempio vero e proprio perché il chiosco è di fatto in mezzo al mare quando in realtà il regolamento dice che per avere le autorizzazioni per realizzare una struttura di questo genere serve un fronte mare di almeno 25 metri.

Quei 25 metri non ci sono mai stati. Forse un anno fa ce n’erano appena 5, oggi neppure più quelli perché l’erosione in questo tratto di spiaggia è inarrestabile. Eppure l’ufficio tecnico del Comune di Roseto e la Sovrintendenza ai Beni Ambientali nella primavera del 2016 rilasciarono l’autorizzazione per la costruzione del piccolo chiosco, basandosi su un vecchio progetto, mai aggiornato, elaborato su una planimetria che prevedeva una linea di costa di molti anni addietro, quando in questo punto il mare era arretrato di oltre 30 metri.

Non si è mai capito perché gli organi competenti non abbiano mai chiesto l’aggiornamento delle carte. Perché la Sovrintendenza non ha mai effettuato un sopralluogo prima di rilasciare l’autorizzazione che tra l’altro prevedeva lo smantellamento del manufatto al termine della stagione estiva, quindi dopo il 15 settembre.

Lo chalet non ha mai aperto i battenti perché sulla vicenda la Procura di Teramo, a seguito di alcuni esposti, aveva aperto un’inchiesta sino ad arrivare a disporre il sequestro della struttura per occupazione abusiva del suolo demaniale.

Ed è anche pericoloso perché l’area non è circoscritta e qualcuno potrebbe restare ferito se accidentalmente finisse contro uno degli spuntoni in metallo mentre passeggia.

Va detto che il Comune di Roseto, con il vice sindaco Simone Tacchetti, ha sollecitato il proprietario della struttura per rimuoverla e ripristinare lo stato dei luoghi. Ma la Procura, in virtù del sequestro del chiosco, non ha ancora autorizzato lo smantellamento. Ma c’è il rischio che prima o poi ci pensi madre natura, con le mareggiate invernali, a risistemare questo tratto di spiaggia.

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