Teramo, la vertenza Hatria sui tavoli nazionali: tutto in bilico fino al 15 ottobre FOTO

Un’assemblea sentita quella di questa mattina nello stabilimento della Hatria di Sant’Atto alla quale la politica e le istituzioni locali non hanno fatto mancare il loro supporto e che preannuncia l’avvio dell’iter verso un tavolo nazionale.

Per discutere della difficile situazione di una delle aziende storiche del territorio teramano che vede in bilico la permanenza di 55 lavoratori, viste le intenzioni della proprietà che li vorrebbe licenziare, c’erano il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, il presidente della Provincia Renzo Di Sabatino, i sindaci di Teramo, Bellante, Torricella Sicura, Notaresco, Castellalto, Penna sant’Andrea, i consiglieri regionali Leandro Bracco, Giorgio D’Ignazio e Sandro Mariani, il vescovo Michele Seccia e altri rappresentanti dei movimenti politici locali.

Una situazione estremamente difficile quella che sta vivendo l’Hatria, per la mancata volontà da parte della proprietà (il fondo Cope Capital che ha rivelato l’attività dal Gruppo Marazzi) di accettare le proposte venute da sindacati e lavoratori.

Dopo la visita del segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, arrivato ieri al nucleo industriale per portare la proprietà solidarietà ai lavoratori invitandoli ad essere compatti nella loro lotta, oggi Lolli ha ribadito l’impegno della Regione a risedersi al tavolo delle trattative, con un sostegno anche economico, purché ci sia l’impegno della proprietà a non licenziare.

Da parte loro, infatti, i dipendenti attraverso i sindacati, avevano già proposto alcune alternative come il part-time per tutti i dipendenti, la rinuncia delle agevolazioni per le uscite volontarie e per l’accompagnamento alla pensione, ricevendo in cambio un netto rifiuto.

Ricordando come ci sia a partire dal nuovo anno l’accordo con un nuovo partner tedesco che potrebbe dare una boccata di ossigeno all’Hatria, Di Sabatino ha assicurato l’invio di una lettera alla proprietà per chiedere se ha una trattativa in corso e con chi, ribadendo la necessità di voler conoscere il piano industriale che c’è dietro questa scelta.

“L’Hatria è un’azienda che ha una storia”, ha detto Di Sabatino, “e non è accettabile subire decisioni che nulla hanno a che fare con le scelte industriali. Oltre alle numerose famiglie, qui ci sono delle competenze e una tradizione che non possono essere buttate via”.

C’è tempo, infatti, fino al 15 ottobre prima che l’azienda possa procedere al licenziamento coattivo nonostante, come è stato ricordato in mattinata, possa ancora usufruire di altri 10 mesi di cassa integrazione. I sindacati hanno dunque annunciato la volontà di portare la questione all’attenzione nazionale, mentre per domani alle 14 è prevista una nuova assemblea dei lavoratori.

 

 

La solidarietà ai avoratori di Bracco, Ciccantelli e Licheri

La proprietà vuole procedere al licenziamento di 55 su 181 dipendenti.  L’unica proposta accettabile resta quella avanzata dalle organizzazioni sindacali: un part time generalizzato e un’uscita incentivata per chi non è in grado di accettare questa soluzione. La proposta, però, non piace all’azienda che ha chiuso tutte le trattative.

Hanno ragione i sindacati quando dicono che bisogna trovare una soluzione entro il 15 ottobre prima che l’azienda possa procedere al licenziamento coattivo, nonostante ci sia la possibilità di poter usufruire di altri 10 mesi di cassa integrazione.

La situazione rischia insomma di precipitare.

Crediamo sia tempo di una grande mobilitazione regionale che tenga insieme le innumerevoli vertenze abruzzesi che mettono a rischio il futuro di migliaia di cittadini.

Sollecitiamo i sindacati a cui diamo pieno sostegno per il difficile lavoro che stanno facendo, i partiti e tutti i lavoratori e le lavoratrici che hanno a cuore il futuro della nostra Regione a costruire un fronte comune che possa portare ad una grande giornata di mobilitazione per rimettere a tema dell’agenda politica regionale e nazionale un piano di rilancio per l’industria Abruzzese.

E’ necessario alzare la voce e farlo subito oppure i fantasmi della numerose delocalizzazione diventeranno all’ordine del giorno.

Sinistra Italiana è disponibile da subito ad aprire un tavolo di confronto per organizzarci sapendo che ci si salva solo tutti insieme.

Daniele Licheri – Sinistra Italiana Abruzzo

Stefano Ciccantelli – Segretario Provinciale Si Teramo

Leandro Bracco – Consigliere Regionale Si 

 

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