Nereto, vandali danneggiano statua dopo il divieto di giocare a pallone in piazza

 

nereto_comuneNereto. Vandali danneggiano il monumento dedicato a Ferdinando Ranalli, in pieno centro cittadino a Nereto. E’ il gesto, deplorevole, compiuto la scorsa notte da ignoti ai danni del bronzo dedicato allo storico letterato.

L’atto vandalico è stato scoperto dal sindaco Stefano Minora e dal vice Daniele Laurenzi e da alcuni dipendenti comunali che si recavano al lavoro. “E’ l’ennesimo gesto inconsulto di qualcuno che non ha a caro il buon nome del nostro paese”, commenta il sindaco. L’amministrazione comunale sporgerà denuncia contro ignoti, ma questa volta gli autori del malfatto con ogni buona probabilità saranno smascherati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza recentemente poste in zona. Mi auguro comunque che non si ripetano più simili accadimenti”. Il monumento a Ferdinando Ranalli era stato posizionato nel settembre 1994 a ricordo  del centenario della morte dell’illustre personaggio, nato a Nereto il 2 febbraio 1813. Gli addetti del municipio hanno dovuto rimuovere il busto bronzeo, in attesa di lavori di rifacimento del basamento realizzato in marmo e travertino. Pare che il gesto possa in qualche modo essere ricollegato alla recente ordinanza, con la quale il sindaco ha vietato di giocare a pallone in alcune piazze (Partenope, Ranalli, Cavour, della Repubblica). Negli spazi pubblici, infatti, si può giocare a palla solo con pallone leggeri  (di spugna o quelli usati in spiaggia) e con la presenza di genitori.   E la ritorsione non si e’ fatta attendere, o almeno e’ questo il sospetto. Stamane, il busto in bronzo che raffigura il letterato neretese Ferdinando Ranalli e’ stato, infatti, trovato divelto dal basamento, andato parzialmente distrutto. Un atto vandalico grave che l’amministrazione pensa di collegare al divieto imposto dal sindaco al gioco del pallone anche nella piazza in cui e’ collocato il busto di Ranalli. “Non accetto – dice il sindaco Minora – come qualcuno sta facendo sui social network, l’atteggiamento irriguardoso di chi bolla l’ordinanza come limitazione ai ragazzi anziche’ badare, come un genitore dovrebbe fare, al rispetto della quiete e della pace di chi vive attorno alle piazze ed alla salvaguardia del patrimonio pubblico”

 

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