Teramo, in arrivo 2 milioni per il tetto del Delfico. Al via la verifica degli spazi scolastici

Sarà di 2.115.080 euro il finanziamento regionale a disposizione del Liceo classico di Teramo per la sistemazione del tetto e del sottotetto che garantirà anche un miglioramento dell’indice di vulnerabilità sismica dell’edificio, oggi fermo a 0,48.

A confermarlo è il consigliere provinciale delegato all’edilizia scolastica Mirko Rossi che, dopo aver avuto l’ufficialità della disponibilità dei fondi dalla Regione, annuncia l’avvio dell’affidamento della progettazione.

Ma per la Provincia sono previsti altri 4 milioni per interventi di messa in sicurezza del patrimonio scolastico, con la somma inserita nello schema di Decreto predisposto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Intanto ad Atri le nuove aule predisposte all’interno del Distretto sanitario dopo una convenzione con la Asl (proprietaria dell’immobile) hanno accolto gli studenti che non hanno trovato posto nel Polo scolastico. A Nereto, invece, è stata scongiurata l’ipotesi dei doppi turni nelle prime settimane dell’anno didattico terminando in tempo utile i lavori sulle aule al Liceo “Peano” , mentre continuano gli interventi previsti dal progetto complessivo di miglioramento sismico (1.020.000 euro) che si stanno realizzando a “blocchi” per limitare al minimo i disagi.

Sempre a Nereto è stato aggiudicato l’appalto di miglioramento sismico dell’Itc Rosa (1.308.494 euro) ma trattandosi di struttura contigua al “Peano” al momento viene utilizzata anche da una parte degli studenti del liceo ed è per questo che i lavori dell’ITC inizieranno solo quando saranno completati altri blocchi al Peano.

Gli studenti dell’Ipsia di Teramo, l’unica struttura del capoluogo chiusa dopo le verifiche statiche e quelle sulla vulnerabilità, infine, hanno trovato posto all’Iti, dove sono state ricavate 7 aule nuove da spazi inutilizzati che si aggiungono alle 3 già disponibili e al Milli con 9 aule.

Ma per Rossi un’altra importante fase sta per iniziare nella gestione del patrimonio di edilizia scolastica.

“Confronteremo i dati aggiornati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica con quelli degli iscritti e delle classi”, ha spiegato il consigliere, “e da questo confronto emergerà un quadro certo e chiaro sugli spazi utilizzabili e potremo iniziare a ragionare su come razionalizzare l’uso del patrimonio scolastico esistente”.

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