Carenza idrica nel Teramano: lento ritorno alla normalità

rubinetti_a_seccoQuesta mattina l’impianto di potabilizzazione di Montorio al Vomano è tornato ad erogare circa l’80 per cento del suo potenziale massimo, mentre quello di Casale S.Nicola, intorno al 50 per cento. Lo rende noto l’Unità Manutenzione Reti del Ruzzo, al lavoro per cercare di risolvere la grave carenza idrica dovuta appunto a problemi al potabilizzatore, che da ieri ha lasciato a secco i rubinetti di mezza provincia.

La situazione più critica, sulla costa teramana, con un lento miglioramento nella giornata odierna.

A Giulianova è stato riattivato il servizio nel Quartiere Annunziata, mentre nelle altri parti del lido ci sono ancora difficoltà nella distribuzione. Stessa cosa per Tortoreto Lido. Difficoltà anche a Casltelnuovo Vomano e a Pagliare di Morro D’Oro.

Se le condizioni climatiche e di temperatura dovessero mantenersi a valori normali, si legge ancora nella nota del Ruzzo, non facendo alzare i consumi ai livelli dei giorni precedenti le piogge, nell’arco della giornata odierna, o meglio in tarda serata, la situazione dovrebbe evolversi verso un miglioramento generale. Permangono, tuttavia, intere zone sulla fascia costiera ancora senza servizio idrico. L’azienda opera costantemente delle manovre sui tronchi principali per erogare il servizio anche nei comuni in cui è interrotto.

 

“Il personale dell’Acquedotto”, spiega in una nota il presidente Carlo Ciapanna, “dopo aver effettuato i necessari controlli alla qualità dell’erogazione dell’acqua, ha rimesso in funzione gli impianti, a un regime di portata di circa 600 litri al secondo complessivi. E’ dunque prevedibile, entro le prossime 10-12 ore, un ritorno alla normalità per quanto riguarda il flusso di erogazione presso le utenze”.

La Ruzzo Reti S.p.A., nel sottolineare l’eccezionalità dell’evento atmosferico tale da incidere pesantemente su un collaudatissimo sistema di potabilizzazione dell’acqua, rassicurando le cittadinanze del territorio provinciale sulla consueta qualità dell’acqua erogata, si scusa per i disagi arrecati da un evento non dipendente dalle responsabilità dell’Acquedotto.

 

 

Emergenza idrica sulla costa teramana: Ruffini sollecita Chiodi

 

“L’emergenza idrica nella provincia di Teramo potrebbe ripresentarsi in caso di forti temporali che renderebbero l’acqua in arrivo dalle sorgenti un alto grado di torbidità, tale da non renderla potabile”. E’ questo il timore espresso dal consigliere regionale Claudio Ruffini che sull’emergenza idrica indica un percorso per arrivare ad una suo superamento.
“Bisogna innanzitutto attivare il pozzo della diga di Piaganini, che permette una captazione dell’acqua anche in presenza di forti temporali. Attivandolo – spiega Ruffini – l’acqua che viene captata è facilmente potabilizzata superando in poco tempo la torbidità. Purtroppo manca l’autorizzazione della Regione Abruzzo richiesta da tempo dallo stesso Ruzzo. Quindi mi rivolgo al Presidente affinché sblocchi quanto prima questa autorizzazione. Inoltre c’è un progetto predisposto dal Ruzzo, che prevede la realizzazione di una condotta di grandi dimensioni, lungo l’asta del fiume Tordino e la costruzione di un serbatoio in località Montone, nel comune di Mosciano, di 30.000 metri cubi, del costo di circa 50 milioni di euro. La realizzazione di questo progetto è strategico per l’approvvigionamento idrico del teramano perché l’opera comporterebbe un beneficio per i Comuni costieri della Zona Nord  (Giulianova, Tortoreto, Alba e Martinsicuro) e per tutta la Val Vibrata, oltre a costituire come nel caso di questi giorni un accumulo di acqua importante che avrebbe permesso di tamponare tranquillamente l’emergenza per le prime 24 ore. Ma il progetto è fermo al Cipe da oltre un anno e da quanto mi risulta nessuno dell’attuale maggioranza si è preoccupato di seguire la vicenda per sostenere il suo finanziamento. Mi rivolgo quindi al Presidente Chiodi ed alla sua maggioranza affinché si tenga in considerazione questo progetto e si facciano le dovute pressioni presso il CIPE per ottenere garanzie sul finanziamento. Pressioni che vanno fatte subito per evitare che la spending review possa cancellare il finanziamento.

 

 

Sinistra rosetana chiede indagine su emergenza idrica

“Continuano i disagi per la mancanza d’acqua nel comune di Roseto e su gran parte della costa teramana. Ma i problemi emersi dalla rete in questi giorni sembrano essere più di natura strutturale che dovuti a fatti eccezionali”. Lo ha dichiara Marco Borgatti, portavoce della Federazione della Sinistra rosetana, proponendo ai comuni una indagine approfondita sulle cause di questa emergenza idrica per comprendere le cause che hanno portato a questo problema per indicare soluzioni.
“Questi giorni – ha precisato Borgatti – hanno dimostrato come sia necessario uno studio per valutare tutte le debolezze di una rete che nei fatti è obsoleta e vittima della scarsa manutenzione. Il danno arrecato a Roseto, ai suoi cittadini ed al turismo, su cui vive d’estate la nostra città, è incalcolabile. Non servono parole ma fatti quando si parla di un bene comune come l’acqua. La situazione economica del Ruzzo è nota a tutti, debiti e problemi gestionali sono fatti di cronaca. Un ente troppo spesso in lite sulle nomine nei consigli di amministrazione e poco attento ai problemi dei cittadini”. Il portavoce della Sinistra rosetana attacca il call center del Ruzzo e l’amministrazione comunale per la scarsa comunicazione e la pessima informazione date ai cittadini sull’emergenza idrica che ha colpito la costa teramana.

 

 

Sel contro Ruzzo: tariffario in linea con referendum acqua

Sinistra Ecologia e Libertà si tira fuori da qualsiasi lottizzazione degli enti pubblici, e rilancia la propria battaglia contro questo modo di fare politica, ma a difesa dei beni comuni e chiede che l’azienda Ruzzo applichi subito un piano tariffario in linea con quanto stabilito dal referendum popolare dello scorso anno. Sel chiede anche le dimissioni dell’attuale CdA perché “è illegittimo dopo le dimissioni del presidente Strozzieri e le future nomini tornino ad essere orientate dal criterio del merito e delle competenze, e non da quelle delle faide interne ai partiti”.

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