Teramo%2C+sicurezza+scuole.+Comitato+genitori%3A+%E2%80%9CCosa+accadr%C3%A0+a+settembre%3F%E2%80%9D
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-teramo/496703-teramo-sicurezza-scuole-comitato-genitori-cosa-accadra-settembre.html/amp/

Teramo, sicurezza scuole. Comitato genitori: “Cosa accadrà a settembre?”

Programmazioni, progetti, sogni ad occhi aperti. Dopo le verifiche che hanno evidenziato la situazione disastrosa in cui versano le scuole teramane per quanto riguarda la sicurezza, il Comitato genitori scuole sicure di Teramo e l’associazione Assai, a meno di un mese dal ritorno sui banchi di scuola, chiedono risposte certe per l’inizio del nuovo anno scolastico.

“Serve una soluzione ora”, scrive la presidente di Assai, Leda Ragas in un post su Facebook, “ci sarà tempo in autunno per la programmazione, per le scuole del futuro perfette e a misura di ragazzi, per gli spazi verdi, le sale comuni, le palestre, per quel tipo di ricostruzione dovuta. Ora ci basterebbe una soluzione immediata”.

Per la Ragas, infatti, “si litiga per una ricostruzione futura giusta, battendo i pugni ancor prima di iniziarla e non si pensa all’immediato, azzannandosi sull’inesistente”, quando invece l’emergenza immediata è trovare soluzioni sicure per il rientro in classe a settembre. Infatti, se da una parte appare chiaro come l’adeguamento dei plessi dovrà essere fatto solo se si arriva ad un indice di 1, evitando si spendere altri soldi come in passato per arrivare a valori inferiori, abbattendo e ricostruendo in loco al di là dei possibili poli, dall’altra ciò che si chiede è la partecipazione a tavoli di lavoro, l’adesione a bandi nazionali per i progetti e i lavori, ma soprattutto la possibilità di controllo e la massima trasparenza, con tempi e prezzi certi.

Ma è il presente che spaventa ancora, vista l’estrema incertezza che avvolge i tempi e i modi del rientro a scuola. La Ragas, infatti, sottolinea come, al di là degli indici, poco o quasi nulla è stato fatto dallo scorso settembre, visto il permanere di tutte quelle carenze di sicurezza denunciate più volte in passato. E ricorda anche l’assurdo caso di una scuola teramana nella quale sono stati fatti lavori per scale antincendio, accorgendosi solo a fine opera (e solidi spesi) che non potranno essere utilizzate perché realizzate vicino ad un vano caldaia.

Infine, la presidente di Assai invita a non guardare sempre chi sta peggio (vedi i musp di L’Aquila) ma magari di puntare a quelle realtà che hanno saputo fare bene e in fretta, come la scuola di Amatrice, ricostruita in sei mesi, che ha utilizzato i musp subito dopo l’emergenza per le attività post scolastiche. O anche Fabriano, oppure alle scuole del Trentino. Realtà che ci sono, che hanno saputo fare e che potrebbero essere prese a modello per fare davvero di Teramo un caso (stavolta positivo) nazionale.