Atri, dopo Festival Blues ‘rumoroso’: la protesta dei residenti

Atri. “E’ la terza notte che dopo il concerto di blues terminato all’incirca verso l’una, ne inizia subito un’altra ai piedi della chiesa di San Francesco per finire oltre le tre del mattino”.

Lo ha denunciato una residente del Centro Storico di Atri, “stanca di passare le nottate con finestre e porte sbarrate a temperatura di quaranta gradi per cercare di dormire. Oramai il Centro Storico di Atri è diventato invivibile, tutti possono permettersi di tutto senza nessuna regola e senza nessun rispetto per le persone che vi abitano”.

“Il Centro Storico – aggiunge – non è solo abitato da vecchi rimbambiti rincitrulliti e rincoglioniti (che per altro avrebbero il sacrosanto diritto di riposare), ma anche da persone che il mattino devono recarsi al lavoro. Tutto questo passa inosservato a chi dovrebbe vigilare, dare delle regole, preservare i monumenti storici da inquinamento acustico dovuto all’altissimo volume della musica. (il volume è così alto che vibrano vetri e balconi in case già lesionate dal terremoto)”.

“Ci aspettano ancora serate di musica e karaoke. E poi dicono che Atri è morta…… Più viva di cosi!”, conclude sarcastica la ‘vecchia abitante di uno dei più bei Centri Storici d’Italia’.

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