Sant’Omero, fatto esplodere il bancomat Tercas di Vittorio Emanuele II (FOTO)

Un boato che ha svegliato l’intero abitato, un’azione fulminea, durata pochi minuti, la fuga di tre uomini a bordo di una Bmw a cui ora i carabinieri stanno dando la caccia.

Fatto esplodere nella notte il bancomat della filiale Tercas di via Vittorio Emanuele II a Sant’Omero. Stesso modus operandi, diverso però questa volta il giorno: non più il venerdì notte come è accaduto per gli sportelli automatici di altre filiali, ma 48 ore prima.

Forse sapevano che nella cassaforte avrebbero trovato meno soldi (il bancomat di solito viene ricaricato il venerdì pomeriggio) ma non sarebbero incappati nei controlli e nei presidi di guardia intensificati nei fine settimana dopo i colpi ripetuti di questi ultimi mesi. Il bottino è ancora da quantificare. Ma i danni sono ingenti. I locali dell’istituto di credito sono andati distrutti.

L’esplosione ha provocato danni anche ad alcuni locali al piano di sopra dove vive una famiglia. Sul posto, oltre alla pattuglia della vigilanza privata, anche i carabinieri della compagnia di Alba Adriatica e i vigili del fuoco. C’è stato infatti un principio di incendio. Inoltre i pompieri hanno dovuto ispezionare lo stabile per verificare se nell’esplosione l’edificio abbia riportato danni strutturali. Anche alcune auto in sosta a ridosso dello sportello bancario hanno riportato dei danni.

 

Di certo una stanza del piano di sopra è stata transennata e ai proprietari non è consentito sostarci sino a quando non verranno fatte tutte le verifiche. Sembra, infatti, che nell’esplosione una parte della controsoffittatura abbia ceduto.

Anche questa volta la banda, che potrebbe essere la stessa che dallo scorso inverno ha preso di mira i bancomat della Tercas, ha usato acetilene ed esplosivo per “aprire” lo sportello automatico e afferrare i soldi che non sono stati distrutti dalla deflagrazione. Nelle prossime ore verranno esaminate le immagini della videosorveglianza dell’istituto di credito per cercare di dare un volto agli autori del colpo, rimasti finora sempre impuniti.

Il colpo ha fruttato un bottino di circa 12mila euro.

 

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