Giulianova, il Comune ricorre alla magistratura per il caso ex Saig

Il Comune di Giulianova pronto ad una vera e propria azione di forza contro gli incivili che hanno trasformato l’area ex Saig di Colleranesco in un’immensa pattumiera, con più discariche a cielo aperto.

Nei giorni scorsi le guardie ambientali e i vigili urbani hanno individuato, esaminando i rifiuti, due soggetti ritenuti responsabili dell’abbandono del pattume. Ma l’azione dell’amministrazione giuliese non si fermerà alla semplice denuncia, anche se penale.

Nei prossimi giorni verrà interessata anche la Procura della Repubblica di Teramo. Perché l’ex Saig ha un procedimento fallimentare che sarebbe tuttora in corso, perché da anni esiste un curatore fallimentare che dovrebbe comunque essere a conoscenza della situazione dei capannoni di quella che era un tempo la principale industria di Giulianova che dava lavoro a più di 80 dipendenti.

“La situazione che abbiamo trovato nell’ex Saig è incredibile”, ha sottolineato l’assessore all’ambiente Fabio Ruffini, “bisogna capire come mai qualcuno ha le chiavi della struttura e consenta tutto questo. Chiameremo in causa la magistratura affinché faccia chiarezza”.

Negli stabili dell’ex Saig, oltre a montagne di rifiuti, ci sono anche cavalli e persino dei cani, probabilmente pitbull, tutti animali di proprietà di alcune famiglie rom del posto. Ma come sia stato possibile consentire loro di accedere nelle strutture dovrà appunto accertarlo l’autorità giudiziaria a cui il Comune intende ora rivolgersi.

L’assessore Ruffini sta pensando alla convocazione di un tavolo tecnico che veda impegnate le forze dell’ordine del territorio per bonificare tutta l’area e fare in modo di scrivere la parola fine allo scempio che si sta consumando nell’ex Saig.

“In passato abbiamo utilizzato con le Gadit i droni per individuare le discariche e i responsabili”, ha concluso l’amministratore giuliese, “per risolvere il problema dovremmo chiudere tutte le strade d’accesso della zona. Ma non possiamo perché ci sono aziende e residenti. Di sicuro non resteremo passivi e ci aspettiamo che i responsabili paghino penalmente e civilmente per quanto fatto”.

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