Teramo, incendio Richetti: il racconto di un testimone VIDEO

Tristezza e preoccupazione. Per i dipendenti della Richetti la nottata di ieri non sarà facile da dimenticare. Per molti di loro, infatti, l’incendio ha portato via il lavoro e, per tanti, anche l’unica fonte di sostentamento della famiglia.

Un incidente che, solo per mera fortuna e per il rapido intervento dei soccorsi, ha potuto contare solo danni materiali. Perché la linea notturna era stata annullata vista la rottura di un macchinario e le fiamme si sarebbero sviluppate in un orario prossimo alla fine del turno, con l’arrivo dei Vigili del Fuoco in pochi minuti.

“Non sappiamo ancora cosa l’incendio abbia distrutto”, dice con gli occhi lucidi Bruno Divisi, responsabile del magazzino dove sono stati riscontrati i danni maggiori, sul posto già da ieri sera, “né sappiamo le possibile cause dell’incendio. Qualcuno parla di una possibile origine all’esterno ma non sappiamo ancora nulla”.

Per i circa 150 dipendenti dell’azienda, ora, si prospetta un periodo difficile. Alcuni di essi probabilmente verranno riassorbiti dall’azienda gemella, ex Foodinvest, mentre per altri probabilmente sarà prevista una cassa integrazione. Per gli interinali, invece, le prospettive sembrano più scure ma se ne saprà di più nei prossimi giorni.

La solidarietà ai dipendenti  del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino

Esprimo tutta la mia preoccupazione per una vicenda che investe così duramente anche gli equilibri occupazionali  – dichiara Renzo Di Sabatino con riferimento all’incendio che questa notte ha distrutto i capannoni della Richetti a Sant’Atto –  Ci siamo spesso occupati dell’azienda al tavolo delle relazioni industriali;  il pensiero è rivolto ai dipendenti e alle loro famiglie, siamo in contatto con i sindacati per agevolare ogni percorso che consenta di accedere agli ammortizzatori sociali in attesa di capire quale sarà il futuro del sito produttivo“.

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