Giulianova, chirurgia e ortopedia verso l’accorpamento. Mastromauro: “Ospedale depotenziato”

Sembra davvero la corsa del gambero e non quella verso un ospedale di I Livello quella a cui sta assistendo, quasi impotente, il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro.

Mentre da un lato la Regione rassicura il primo cittadino giuliese sulla possibilità che venga realizzata una moderna struttura sanitaria a servizio dell’area vasta costiera e dell’immediato hinterland, che abbraccia oltre 150abitanti, dall’altra lo stesso governo regionale procede con il depotenziamento dell’ospedale locale.

Tutto questo dopo che nei giorni scorsi proprio il sindaco ha costituito il gruppo di lavoro – nominato anche il coordinatore fisioterapista in servizio alla Asl di Teramo Dino Macera, il presidente del Comitato di quartiere Annunziata Antonio Fusaro in rappresentanza degli organismi di democrazia partecipativa e Anna Braga in rappresentanza del segmento sociale coinvolto nelle questioni afferenti alla disabilità – che dovrà portare avanti il progetto sulla realizzazione dell’ospedale di I Livello.

Da un primissimo esame del nuovo atto aziendale, folto di oltre 100 pagine ed oggetto di discussione del Comitato ristretto dei sindaci convocato per il prossimo 20 giugno, si avrebbe l’accorpamento di chirurgia e ortopedia che da unità complesse verrebbero quindi declassate a unità semplici svolgendo così in pratica solo attività ambulatoriale diurna, ed il ridimensionamento di cardiologia. Non solo: si farà il Polo oncologico diretto da Teramo e quindi a Giulianova rimarrebbe un solo primario, quello di Medicina.

“Ipotesi raggelanti ed assurde”, sbotta Mastromauro, “considerando il bacino d’utenza servito dal Maria Ss. dello Splendore, che in estate triplica se non addirittura quadruplica, e ricordando quanto l’ospedale giuliese sia stato risolutivo in occasione degli eventi tellurici e della disastrosa nevicata di quest’inverno. Ipotesi inaccettabili che oltretutto seguono i toni rassicuranti del manager Roberto Fagnano che prospettava la ristrutturazione ed il potenziamento del nosocomio giuliese. Ripeto: un depotenziamento davvero assurdo e che grida vendetta. Ma caro presidente Luciano D’Alfonso che facciamo un passo avanti e due indietro?”.

Il governatore infatti, nell’incontro istituzionale in Comune del 20 maggio scorso aveva tranquillizzato tutti garantendo il rilancio della struttura sanitaria giuliese, giurando che i soldi c’erano trattandosi semmai di fare scelte oculate demandate appunto al tavolo tecnico formato da Regione, Comune e rappresentanti qualificati dei cittadini.

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