Teramo, rimozione amianto post sisma: ecco come e cosa fare

Sarebbero 14 le segnalazioni arrivate finora al Comune di Teramo, per un totale di 16 strutture danneggiate che, a seguito del sisma, sono risultate contenere amianto. Ma il numero è destinato a crescere e superare le 200 unità in tutto il territorio comunale.

Per affrontare la questione, il COR (Centro Operativo Regionale) Abruzzo ha definito le linee guida per gli interventi su edifici crollati a causa del terremoto.
Nel documento viene stabilito che, a seguito di verifiche da parte di Vigili del Fuoco o ditte esterne, siano informati sia il Comune che il proprietario dell’immobile. Il proprietario poi può autorizzare il Comune a rimuovere l’amianto, inoltrando uno specifico modello, mentre il Comune, dopo aver effettuato accertamenti e svolto verifiche, può disporre la ricognizione sugli stessi immobili da parte di ditte specializzate, per definire le procedure di messa in sicurezza e la rimozione dei materiali con presenza di amianto.

Gli accertatori, ovvero gli organi deputati alla vigilanza indicati dal COR sono la Asl-Siesp, l’Arta, il Mibact (nel caso si tratti di edifici con vincoli) e, per il Comune di Teramo, l’Ufficio Ambiente.

Tali operazioni si rendono necessarie a seguito delle situazioni che si sono venute a determinare dopo gli eventi sismici dei mesi scorsi, mentre le situazioni pregresse, che non rientrano in questa fattispecie, dovranno essere affrontate con i modi previsti dalla legge.

Inoltre, nel caso in cui vengano riscontrate incongruenze o irregolarità nei sopralluoghi a carico dei proprietari circa il rispetto delle normative vigenti in materia di gestione dell’amianto, la Asl provvederà ad emettere provvedimenti, anche di natura sanzionatoria.

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