Giulianova, il vice sindaco Cameli: “Vogliamo risposte chiare sulla vicenda acqua” (INTERVISTA)

Qualcosa di strano c’è stato, ma esattamente cosa? A chiederlo a nome di tutti i cittadini di Giulianova è il vice sindaco Nausicaa Cameli che vuole risposte dopo il polverone che ha investito la Ruzzo Reti per l’acqua non potabile finita nelle condotte a servizio di molti Comuni.

Ore di panico e momenti concitati quelli seguenti alla nota dell’azienda acquedottistica che martedì scorso, seppur per poche ore, ha vietato l’uso potabile dell’acqua.

“Asl, Prefettura e Regione hanno rassicurato sul fatto che ora l’acqua del Ruzzo può di nuovo essere bevuta”, ha sottolineato il vice sindaco, “perché i prelievi effettuati nella nottata tra il 9 e il 10 maggio sono risultati conformi. Ne prendo atto. Anche perché durante la fase dell’emergenza ho ricevuto centinaia di telefonate di persone che mi ponevano domande legittime alle quali mi era impossibile dare risposte. A nome quindi dei cittadini, che hanno tanti, troppi dubbi in proposito, chiedo con forza ai vertici degli Enti competenti risposte certe su quanto accaduto. Insomma, vogliamo chiarezza”.

La Cameli interviene anche sulla questione del menù d’emergenza approntato dalla Cir Food per le mense scolastiche cittadine.

“Partiamo da due dati fondamentali”, spiega, “Il primo è che alle mense vengono forniti cibi freschi e non congelati. Il secondo è che il menù viene preparato dalla Cir Food rispettando rigorosamente le linee guida della Regione. La stessa Cir Food effettua autonomamente, nel rispetto del loro protocollo, controlli periodici dell’acqua in uscita dai rubinetti delle cucine. A seguito di quanto accaduto, e della necessaria ordinanza sindacale sul divieto di uso dell’acqua potabile, la Cir Food, come richiesto dagli uffici comunali, ha fatto partire gli ordinativi per la fornitura dei pasti così da garantire un apposito menù d’emergenza. Oggi ho appreso che alcuni genitori hanno preteso di fornire personalmente acqua in bottiglia per cucinare la pasta. Questo non si può fare”.

In merito interviente anche il dirigente Donato Simeone.

“Avuta notizia di questa richiesta da parte dei genitori, mi sono premurato di avvisare le dirigenti scolastiche rilevando che la richiesta non può e non deve essere soddisfatta”, puntualizza il dirigente, “La legge lo impedisce in modo categorico proprio per garantire la tutela della salute. Mi hanno riferito anche che per questa ragione i genitori preleveranno i figli dalle scuole. E’ una loro scelta, che ovviamente non condivido. Gli allarmi sono rientrati e il menù tornerà ad essere quello consueto”.

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