Teramo, Marcozzi controreplica: “La Cna chiarisca il suo ruolo per la ricostruzione”

“Una totale disconoscenza delle procedure e delle norme in materia”. E’ questo il giudizio che esprime il presidente dell’ordine degli ingegneri di Teramo, Alfonso Marcozzi, per la risposta della Cna alla quale il presidente aveva chiesto un passo indietro in relazione alla creazione di un servizio con tecnici abilitati per le questioni riguardanti la stima dei danni subiti dal sisma e la fase di ricostruzione per gli associati.

“Detto servizio di natura professionale”, si legge, infatti, nella nota dell’ordine degli ingegneri ai quali si è aggiunta anche un analogo provvedimento da parte dell’ordine degli architetti di Teramo, “non può assolutamente essere reso dalla Cna in quanto in totale contrasto con le norme e relative circolari emanate sul tema della ricostruzione post sisma, con le norme sulle attività professionali riservate, atteso che il collaboratore, in quanto tale, non può assumere responsabilità. Pensiamo che non ci siano dubbi sul termine collaborazione. Oltretutto all’art. 2 comma 2b) dello statuto della Cna Teramo le attività afferenti le prestazioni professionali tecniche di progettazione non sono contemplate come giusto che sia, atteso che il ruolo sociale importante della Cna è ben altro”.

Marcozzi, dunque, invita l’associazione a chiarire al più presto il suo ruolo e quello della struttura ingegneristica collaborante che presenta profili di illegittimità, “diversamente ci vedremo costretti a denunciare agli organi competenti attività di natura professionale riservata svolta in totale contrasto con le norme in materia”.

E, ricordando come dalla collaborazione la Cna sia scivolata verso l’affidamento, l’ordine degli ingegneri ricorda che “il contratto per le prestazioni professionali deve essere assolutamente firmato da soggetti abilitati e la Cna non rientra all’interno di detti soggetti”, “la remunerazione professionale deve essere accreditata solo ai soggetti abilitati che hanno firmato il contratto e non certo alla Cna, e che “la prestazione professionale non può essere assolutamente subappaltata”.

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