Roseto, chiesto un Consiglio su Villa Clemente e sul comandante Cava

Il degrado di Villa Clemente, ma non solo. Tra gli argomenti da affrontare con una certa urgenza c’è anche la nomina del nuovo comandante della polizia municipale, Tarcisio Cava.

Cava ad ottobre ha ripreso in mano la gestione dell’unità, subentrando a Berardo D’Emilio che era stato nominato comandante del corpo di polizia municipale dall’allora amministrazione guidata dal sindaco Enio Pavone. Questi temi, alcuni dei quali di una certa delicatezza, dovranno essere affrontati in un prossimo Consiglio Comunale a Roseto.

A richiedere la convocazione dell’Assise Civica sono stati i capigruppo delle forze di opposizione che in giornata hanno depositato l’atto, firmato da Enio Pavone di “Avanti X Roseto”, Rosaria Ciancaione di “Un’Altra Idea di Roseto Progressista”, Nicola Di Marco di “Liberalsocialisti-Insieme per Roseto”, Mario Nugnes di “Abruzzo Civico”, Alessandro Recchiuti di “Futuro In” e Angelo Marcone di “Roseto nel Cuore”.

Sul degrado di Villa Clemente è stata presentata qualche settimana fa anche un’interrogazione. Esiste un progetto sul recupero dell’immobile, che potrebbe avere finalità culturali. Ma ad oggi non è stato fatto nulla. E l’intero patrimonio botanico presente all’interno di quell’area è in un pessimo stato di conservazione. Tant’è che tutte le palme sono state distrutte dal terribile punteruolo rosso.

Tra gli argomenti, anche la modifica regolamento per la definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento, la mozione sul deposito cauzionale della bolletta del Ruzzo, con revisione del regolamento sulle agevolazioni tariffarie a vantaggio delle utenze più deboli, e quella sulla disciplina della viabilità e della sosta sul tratto di via Manzoni tra via Lazio e via Campania e strade limitrofe a Piazza Piamarta.

Tema scottante è sicuramente il ritorno del comandante Cava alla guida della polizia municipale. Era finito al centro di polemiche e di una serie di trasmissioni televisive per via delle oltre 1200 multe fatte in pochissimi giorni nel 2013, con sistemi per nulla preventivi ma considerati dagli automobilisti forme repressive e aggressive. Tant’è che si creò anche una class action per la cancellazione di quelle multe, considerate illegittime.

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