Teramo, Camper della Polizia contro la violenza di genere

Sono tante, troppe, le vittime di violenza sulle donne, con la provincia teramana che non è affatto esente da questo fenomeno. In occasione della festa della donna la Questura di Teramo sceglie di stare loro vicina con un Camper, gazebo e altri momenti di incontro volti per cercare di rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati. Saranno, infatti, presenti domani in piazza Martiri domani dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, il dirigente della Squadra Mobile, Roberta Cicchetti, il dirigente dell’Ufficio Sanitario, Antonio Guarnaccia, e personale specializzato nel delicato settore, insieme ai rappresentanti di varie associazioni che operano sul territorio.

Numerosi sono stati i reati con vittime femminili riscontrati dalla Polizia in provincia lo scorso anno: 22 i casi di percosse, 144 di minacce, 46 maltrattamenti in famiglia, 10 violenze sessuali, 87 lesioni dolose e 36 uomini denunciati per atti persecutori, con spesso le vittime interessate da più reati contemporaneamente. E, inoltre, sono state 11 le istanze di ammonimento, una delle quali emessa dallo stesso questore, in relazione alle quali le vittime di atti persecutori erano donne.

Il progetto camper contro la violenza, in circa sei mesi, ha consentito di contattare oltre 18.600 persone in 22 province italiane, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela e di intervenire su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore domestico.

Come ormai tristemente noto, infatti, ogni tre giorni e mezzo avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali.

Una battaglia importante, dunque, è quella che si gioca sul campo della prevenzione e l’8 marzo a Teramo sarà un’ulteriore occasione di vicinanza alle donne poiché, senza doversi recare negli uffici, potranno chiedere chiarimenti, segnalare problematiche ed abusi nella massima riservatezza ed avere consigli per evitare di gestire “da sole” un problema così grande e con effetti purtroppo in alcuni casi ancora drammatici.

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