Teramo, gli studenti scendono in piazza per rivendicare i loro diritti: più servizi e scuole sicure

manifestazione_scuolaTeramo. Una scuola pubblica, più sicurezza e trasporti adeguati. In poche parole, una città a misura di studente. Sono queste le richieste lanciate questa mattina dalle centinaia di ragazzi che hanno partecipato alla Giornata Internazionale di Mobilitazione Studentesca. Quattrocento per la Questura, ovviamente il doppio per gli organizzatori.

Non c’erano solo gli universitari dell’Udu tra manifestanti, ma anche gli studenti delle scuole superiori della provincia che, al grido di “il futuro siamo noi”, hanno rivendicato una scuola lontana dai poteri e più vicina ai giovani.

“Scarsi servizi, trasporti inadeguati, una casa dello studente mai aperta, sedi dislocate in ogni parte della città e della provincia: i disagi a Teramo sono tanti” spiega Mauro Pettinaro dell’Udu “e come se non bastasse a questo si aggiungo i tagli ai fondi per il diritto allo studio. Pensiamo solo che nel 2009 le risorse ammontavano a 246milioni di euro, mentre le previsioni per il 2013 vedono un calo a soli 13milioni di euro”.

Nello specifico, la copertura delle borse di studio a Teramo rischia un crollo netto al 30 per cento: “questo significa” aggiunge Pettinaro “che solo tre studenti su dieci potranno beneficiare delle borse di studio. Da qui, il calo delle iscrizioni”.

E i problemi non riguardano solo l’Università. Nelle scuole superiori, il disagio maggiormente sentito è quello relativo alla sicurezza e all’edilizia scolastica. “Al Liceo Classico di Teramo la caldaia è rotta da giorni e i termosifoni non funzionano” racconta uno studente, senza contare l’Aula Magna, “dove la pavimentazione rischia di crollare e per questo non può contenere tutte le persone che in teoria potrebbe”.

Al Liceo Scientifico Einstein, invece, “c’è un controsoffitto pericolante. I lavori” spiegano “sono iniziati nel 2009, dopo il terremoto e ad oggi le impalcature sono ancora lì”.

Insomma, gli studenti sono “arrabbiati per lo schifo che è diventato la scuola”. Rivendicano quel diritto allo studio sancito dalla Costituzione. Ma che sia sicuro e con tutti i servizi annessi.

 

Roseto, il sindaco incontra gli studenti del Saffo. Dopo la manifestazione di protesta a Teramo, gli studenti del Liceo Saffo hanno incontrato il sindaco di Roseto Enio Pavone, l’Assessore alla Cultura Maristella Urbini e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Alessandro Recchiuti.

“Il Comune non ha competenze sugli Istituti di istruzione superiore” ha spiegato il primo cittadino “ma riteniamo centrale il tema della scuola che riguarda il futuro dei giovani e quindi del nostro paese. Pertanto mi impegno fin da ora a convocare un tavolo politico-tecnico con la Provincia per verificare le strade volte a trovare una soluzione o attraverso il recupero del vecchio progetto nell’area della ex Fornace Catarra o in alternativa individuando un altro sito adeguato su cui edificare il nuovo istituto”.

Nel corso dell’incontro l’Amministrazione ha sottolineato che il percorso che si andrà ad individuare dovrà necessariamente coinvolgere eventuali privati che siano in grado di destinare risorse ad una parte dell’investimento stimato per la realizzazione del nuovo Istituto. Il Sindaco si è impegnato ad invitare alla riunione i rappresentanti degli studenti.

 

Marina Serra



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