Teramo, riapre la Noè Lucidi. Comitato Genitori: “Protocolli sicuri in caso di sisma”

Torneranno nelle loro classi lunedì prossimo gli alunni della materna e della primaria della Noè Lucidi al termine dei lavori disposti dalla Protezione Civile all’indomani dell’evento sismico del 18 gennaio scorso. Con il posizionamento di ulteriori catene, oltre quelle già collocate in precedenza, per migliorare la sicurezza dell’edificio, sarà dunque aggiornato il grado di vulnerabilità sismica anche alla Noè Lucidi, al pari delle altre scuole dove si stanno effettuando le analoghe verifiche.

Con questa riapertura, resta chiusa solo la struttura del nido “Pinocchio”, attualmente ospitato nella scuola di via Diaz, danneggiata dalle nevicate del mese scorso, per la quale saranno necessari ancora alcuni giorni, prima della riapertura dell’edificio.

Intanto il Comitato Genitori per la Sicurezza nelle Scuole di Teramo ha chiesto formalmente al sindaco di Teramo, al presidente della Provincia, alla Protezione civile, ai dirigenti scolastici, al Prefetto e al Questore di avere al più presto un incontro a seguito degli eventi sismici degli ultimi mesi ma soprattutto dopo il caos scoppiato lo scorso martedì con la scossa di 3.6 che ha mandato in tilt alunni, docenti, dirigenti e genitori, provocando scene da panico in diverse zone della città.

In particolare il Comitato chiede che venga data maggiore visibilità ai piani di evacuazione delle singole scuole nelle loro home page, tenendo conto delle criticità, mancanze e punti di forza dei vari edifici. Dopo quanto accaduto martedì, infatti, è emersa la poca chiarezza ed organizzazione nella comunicazione di emergenza tra scuole e genitori, con le diverse decisioni prese dai singoli plessi in merito al ritorno all’attività didattica o meno a seguito dell’evacuazione non comunicate per tempo. Senza parlare della congestione del traffico e dell’evacuazione fatta fare solo in un secondo momento senza alcun criterio di logica e di sicurezza.

Il Comitato, dunque, chiede di rendere pubblico il piano di viabilità stradale in caso di emergenza tra Comune, Prefettura, Protezione Civile, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco ed altri Enti di pubblica sicurezza preposti che consenta di lasciare libera una o più strade per eventuali mezzi di soccorso, soprattutto nei percorsi da e verso le scuole. Oltre a ciò far conoscere in maniera più capillare possibile il piano di protezione civile ed emergenza comunale del 2009 per rendere chiare le procedure da seguire in caso di una qualche calamità, redigere piani di emergenza specifici per ciascuna scuola, aggiornare e rispettare i piani di emergenza di ciascun istituto, organizzare una procedura secondo la quale in caso di sisma superiore ad una determinata magnitudo da concordare, vengano avvisati i dirigenti scolastici dagli enti preposti in modo che sia organizzata l’evacuazione degli edifici scolastici a scopo precauzionale anche laddove la scossa tellurica non sia stata percepita.

E ancora dotare ogni edificio di sistema di sirena automatica che avvisi la popolazione scolastica contestualmente all’arrivo del sisma tramite accelerometri, o addirittura in anticipo, come il ad esempio sistema Poseidon, già installato in diverse scuole nell’Aretino, scegliendo tra i sistemi più adatti alla nostra realtà geosismica. Ma anche comunicare chiaramente ai genitori il luogo dei vari punti di raccolta degli studenti in caso di evacuazione e stabilire una procedura per il rientro degli studenti e del personale negli edifici scolastici a seguito di evacuazione per sisma, anche lieve, per cui la scelta non debba ricadere esclusivamente sui dirigenti scolastici, tenendo conto degli indici sulla vulnerabilità sismica delle scuole.

E nello specifico, il Comitato chiede al sindaco di avere informazioni relative all’esito della richiesta di finanziamento per la costruzione del nuovo polo scolastico previsto nella zona Acquaviva, oltre alla auspicabile partecipazione all’operazione #Sbloccascuole 2017 che prevede finanziamenti sia per gli interventi (nuova costruzione e altri interventi) con progetto esecutivo approvato e validato, sia per progetti ancora da approvare e validare. Inoltre si chiedono aggiornamenti relativi allo stato del programma del polo scolastico allo stadio di Piano D’Accio e alle verifiche di vulnerabilità sismica avviate nelle scuole.

Non da ultimo c’è la richiesta di spostare gli alunni degli istituti frequentanti scuole ritenute fin da ora poco sicure in base ai dati a disposizione, nei locali dell’Università di Teramo, fin tanto che non saranno definiti e aggiornati gli indici di vulnerabilità dei relativi edifici e trovata una collocazione alternativa o effettuati i lavori di adeguamento sismico, dove possibile e necessario.

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