Violenza sulle donne migranti: i dati nel rapporto Ricerca Abruzzo

violenza_sessualeTeramo. “Percorsi di accoglienza tra culture e servizi in rete“. Questo il titolo del seminario locale del progetto IRIS, cofinanziato nell’ambito del programma comunitario “Daphne III”, che si terrà domani, dalle 9 alle 14, nella sala polifunzionale della Provincia di Teramo.

Nell’occasione saranno presentati i risultati del “Rapporto ricerca Abruzzo”, un’indagine svolta su testimoni privilegiati, quali operatori e addetti ai servizi socio-sanitari locali, che svela le dimensioni del fenomeno delle violenze e degli abusi a carico delle donne migranti presenti nei territori delle province di Teramo e Pescara, con particolare riferimento a quelli legati a pratiche tradizionali dannose.

Tra le province abruzzesi, è quella di Teramo ad accogliere il maggior numero di immigrati (21mila), con quasi il 7 per cento della popolazione residente costituita da stranieri, con prevalenza di donne (52,52 per cento). E soprattutto donne (63,3 per cento) sono gli utenti che si rivolgono ai servizi presenti sul territorio (ospedali, ambulatori, sportelli immigrati ecc.).

Nel seminario di domani saranno presentati, in particolare, i dati analitici del fenomeno, rilevati attraverso una duplice ricerca quantitativa (somministrazione di questionari) e qualitativa (interviste agli operatori). Il 71 per cento del campione intervistato dichiara di essere venuto a conoscenza nell’ultimo triennio di situazioni di violenza subìte da donne migranti. Per quanto riguarda le forme di violenza osservate, al primo posto episodi di violenza psicologica (87 per cento), seguiti da violenza verbale (75,7 per cento) e violenza fisica (58,6 per cento). Numerosi anche i casi di accertamento della compresenza di più forme di violenza (77 per cento). La ricerca mette in luce anche l’esistenza sul territorio abruzzese del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili (riscontrate da oltre il 21 per cento degli operatori intervistati). Emerge ancora una volta come la violenza sulle donne avvenga soprattutto tra le mura domestiche (l’autore risulta il marito/partner nell’84 per cento dei casi rilevati). In un numero significativo di casi (34 per cento) le violenze vengono perpetrate dal datore di lavoro.

“Questa indagine” spiega l’Assessore alle politiche sociali, Renato Rasicci “consente di tracciare una mappatura veritiera e aggiornata di un fenomeno che resta in gran parte sommerso e di difficile rilevazione, quale quello della violenza contro le donne e in particolare delle donne immigrate, sul territorio provinciale. Questo ovviamente facilita anche per le istituzioni l’individuazione delle migliori tipologie di intervento e di presa in carico delle vittime. Si evidenza in particolare, un forte bisogno di mediazione sociale e culturale. In questo ambito, la nostra Provincia, anche come partner cofinanziatore del progetto, è molto attiva come dimostra la continuità delle attività svolte dal Centro polivalente Melting Point di Martinsicuro, autogestito dalle stesse associazioni di immigrati; il finanziamento di interventi di mediazione culturale nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio al fine di facilitare i percorsi di integrazione e il fiore all’occhiello rappresentato dal nostro Centro antiviolenza, La Fenice, con il quale la nostra Provincia è stata ammessa a far parte, prima quale territorio pilota, del Progetto Arianna promosso dal Dipartimento delle Pari Opportunità attraverso la firma, nel febbraio scorso, di un apposito protocollo d’intesa”.

Al Seminario del progetto interverranno, tra gli altri, il presidente della Provincia Valter Catarra, l’assessore regionale alle pari opportunità, Federica Carpineta, gli assessori al ramo delle Province di Teramo e Pescara, Renato Rasicci e Valter Cozzi, referenti delle associazioni “Le Onde” Onlus e Ananke, i referenti degli sportelli Iris di Pescara e Teramo, i direttori generali delle Asl di Teramo e Pescara, Giustino Varrassi e Claudio D’Amario.

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