Giulianova, vendita farmacia comunale: nessuna offerta

mastromauroGiulianova. E’ andata deserta l’asta per la vendita della farmacia comunale di Giulianova. Ne dà notizia il sindaco Francesco Mastromauro, che comunica di stare valutando a questo punto la possibilità di rimodulare una ulteriore procedura di vendita, perché, sottolinea il primo cittadino, “la Farmacia comunale, come stanno facendo moltissimi comuni italiani si deve vendere.

Una scelta, ribadisco, dolorosa, ma necessaria per garantire il rispetto del Patto di stabilità di quest’anno, per il quale stiamo comunque approntando scelte alternative atte a scongiurare lo sforamento al 31 dicembre 2011 nonostante la mancata vendita della Farmacia comunale. Ma rimane il problema del Patto di stabilità per il 2012 e per gli anni a venire. Patto di stabilità, e non buchi al bilancio né tanto meno ‘spese pazze’, come è stato insinuato velenosamente da chi ha tutta l’intenzione di creare confusione dando notizie false. La nostra è dunque una scelta obbligata e al tempo stesso strategica per evitare che nei prossimi anni si tagli le gambe alla città e ai cittadini. Perché” spiega Mastromauro “se non si rispetta il Patto di stabilità, una morsa che sta stritolando tutti gli enti locali già duramente colpiti dalle manovre finanziarie, si dovrà fare quello che sinora a Giulianova non è stato fatto, cioè aumentare, e parecchio, le tariffe dei buoni pasto degli alunni, delle rette agli asili nido e il costo del trasporto degli scuolabus, solo per fare un esempio. E non finirebbe qui, perché dovremmo pure tagliare le spese, sinora da noi garantite, per l’assistenza ai disabili e per gli aiuti alle famiglie in difficoltà economica, che purtroppo stanno aumentando esponenzialmente, senza contare il fatto che saremmo impossibilitati a procedere ad assunzioni, ad accendere mutui per finanziare le opere pubbliche, a fare investimenti per la città”.

Non solo. Il sindaco sottolinea anche la problematica perché questo potrebbe tradursi anche in un aumento di Tarsu, Tia e aliquote Irpef. “A Teramo, ad esempio” commenta Mastromauro, “proprio un paio di giorni fa l’aliquota IRPEF è aumentata dallo 0,5 allo 0,8%, seguendo l’aumento della TIA e delle tariffe dei passi carrabili, mediamente il doppio o il triplo rispetto a quelle di Giulianova”.

“Alternative alla vendita della Farmacia comunale? E quali? Intendo alternative serie e praticabili, non le fumoserie approssimative frutto di demagogia e populismo” fa eco l’assessore al Bilancio Fabio Ruffini. “Noi abbiamo intrapreso una battaglia serrata all’evasione fiscale, accertando, relativamente agli anni 2008-2009, ben 1.200.000 euro di evasione relativa alla TARSU e circa 1 milione di euro riguardante l’ICI. La Corte dei Conti, non lo si dimentichi, ci ha inserito tra i comuni virtuosi d’Abruzzo, non abbiamo mai sforato il Patto di stabilità e, primi in regione, abbiamo sottoscritto nel 2010 un protocollo con la direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate ai fini della maggiore efficacia dell’azione di lotta all’evasione. Ed inoltre abbiamo vinto, dopo anni di dispute e diatribe, anche il ricorso contro l’ENAM, proprietario della colonia Maltoni Mussolini, che finalmente dovrà versare al Comune oltre 500.000 euro dovuti per i pagamenti ICI. Insomma”, conclude Ruffini, “abbiamo fatto e stiamo facendo tutto il possibile per mantenere i livelli ottimali dei servizi ai cittadini senza mettere loro le mani in tasca, nonostante i tagli subiti dal Governo che nel 2012, un vero anno di lacrime e sangue, saliranno ad oltre 900.000 euro”.

 

Il commento del Comitato contro la vendita della farmacia comunale. “La notizia della gara pubblica per la vendita della farmacia comunale andata deserta non può che essere accolta con soddisfazione dal nostro Comitato e, soprattutto, dalle migliaia di cittadini che, con le loro firme, hanno difeso e continuano a difendere un bene pubblico di straordinaria rilevanza sociale ed economica. A loro va il nostro Grazie. A questa soddisfazione non può tuttavia che accompagnarsi il timore per un futuro che, senza una auspicabile e repentina marcia indietro da parte dell’amministrazione comunale, rimane incerto e non cancella i timori di ulteriori scellerate iniziative. Al sindaco Mastromauro, anche in virtù della sua ultima dichiarazione secondo la quale il Comune di Giulianova non rischierebbe il dissesto (in caso di mancata vendita della farmacia), circostanza sempre sottolineata dal Comitato, chiediamo pertanto di recedere ufficialmente e senza indugio da una decisione miope, assurda, manifestamente impopolare”.

 

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