Caso Cirsu, battaglia vinta per 2 dipendenti ex Sogesa: il CSA dovrà assumerli

Una battaglia vinta, portata avanti con coraggio sino a quando il Tribunale dell’Aquila, sezione lavoro, non ha riconosciuto i pieni diritti di due lavoratori ex Sogesa, l’allora braccio operativo del Cirsu, il Consorzio Intercomunale per i Rifiuti Solidi Urbani.

Il CSA, il consorzio Stabile Ambiente dell’Aquila, che ha in gestione una parte degli impianti di Grasciano, è stato condannato ad assumere i due lavoratori. Si tratta di Mimmo Daniele e Antonio Di Crescenzo che erano alle dipendenze di Sogesa, prima che la società venisse dichiarata fallita nel giugno di circa sei anni fa.

Entrambi sono sempre stati in prima linea nelle questioni che hanno interessato il Cirsu, fallito nel settembre del 2015 e che opera ancora sotto il controllo di tre curatori nominati dal giudice Giovanni Cirillo, della sezione fallimentare del tribunale di Teramo. Mimmo Daniele ha persino fatto parte della Rsu aziendale.

Con sentenza dell’1 febbraio scorso il Tribunale dell’Aquila ha riconosciuto il diritto dei due operai ad essere assunti da CSA, società appunto subentrata alla Sogesa nella gestione del polo tecnologico di Grasciano. A difendere e soprattutto a fare in modo che il diritto dei due operai venisse riconosciuto da un tribunale è stato l’avvocato Simona Mazzilli di Teramo.

Mimmo Daniele e Antonio Di Crescenzo si erano sono visti tirare fuori dal mondo lavorativo a seguito del fallimento della Sogesa, nonostante il capitolato d’oneri prevedesse l’obbligo per CSA di riassumere prioritariamente gli ex dipendenti dell’allora braccio operativo di Cirsu.

Con coraggio i due lavoratori hanno trascinato CSA in Tribunale, per vedersi riconoscere il diritto all’assunzione alle dipendenze di Consorzio Stabile Ambiente che ora dovrà assumerli, corrispondendo loro le differenze retributive dal novembre 2014 sino alla data di effettiva assunzione.

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