Montorio, la protesta per le scuole scende in piazza FOTO

Largo Rosciano a Montorio questa mattina si è trasformato in un’aula a cielo aperto, in quella che il sindaco Gianni Di Centa ha definito una iniziativa di richiesta e non di protesta: richiesta di Musp, i moduli provvisori dove tenere le lezioni, perchè Montorio non ha scuole sicure.

E sono stati proprio loro, i bambini, con cartelli e slogan, seduti ai loro banchi sistemati sul porfido della piazza, a chiedere ad alta voce di avere una scuola dove poter studiare. Alla manifestazione, organizzata dall’Associazione Genitori per la sicurezza, hanno partecipato oltre 400 tra alunni, genitori, docenti ed esponenti dell’amministrazione comunale.

L’idea di scendere in piazza è scaturita dall’ultimo consigiio comunale nel corso del quale il sindaco aveva spiegato le ragioni della sua ordinanza con cui aveva deciso la chiusura: ”A Montorio viviamo un allarme generale dopo le dichiarazioni della Commissione Grandi Rischi sia per l’eventualità di una scossa tra il 6º e il 7º grado quanto per i rischi che deriverebbero anche dalla diga di Campotosto – ha ribadito Gianni Di Centa – Noi abbiamo chiesto i Musp con una richiesta formale con tanto di indicazione della vulnerabilità della nostra scuola sia al Commissario Errani che al Governatore D’Alfonso: aspettiamo risposte che per il momento non sono arrivate”.

Ma per la soluzione definitiva si chiede l’accelerazione delle procedure per il via alla costruzione del polo scolastico per cui c’è già una delibera del Cipe. In attesa, da martedì i bambini torneranno a scuola, nell’unica struttura disponibile, quella dell’infanzia, adeguata sismicamente con il parametro massimo di sicurezza per quell’edificio, con doppi turni: ai piani inferiori l’asilo, al primo le classi delle primarie.

Ai ragazzi della scuola media, che in totale sono oltre 200, è stata offerta l’ospitalità dell’Università di Teramo, nel Campus di Coste Sant’Agostino: appena arriverà l’autorizzazione del Senato Accademico faranno lezione lì, a 15 chilometri dalle loro case, con il servizio di trasporto garantito dal Comune.

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