Teramo, l’emergenza rientra. Il bilancio del Prefetto: “C’è tanto da migliorare”

Una situazione di emergenza che piano piano sta rientrando. Nell’aggiornamento odierno il Prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, conferma come la situazione nella provincia teramana, a seguito delle abbondanti nevicate, unite all’emergenza elettrica e al terremoto, stia lentamente tornando alla normalità.

La viabilità è stata quasi completamente riattivata, ad eccezione delle zone di Macchia da Borrea e alcune famiglie di Valle Castellana che sono ancora isolate ma assistite e un paio a Macchia da sole che non vogliono lasciare le proprie abitazioni.

Delle cento linee elettriche messe ko dal maltempo, invece, 20 sono già state riattivate e 30 sono in lavorazione, mentre alcune difficoltà sono state riscontrate nell’utilizzo dei generatori che non hanno consentito una piena rialimentazione delle zone in cui sono stati posizionati.

Diminuisce il numero di militari presenti in provincia che, dopo la prima fase di emergenza, hanno lasciato proprio oggi la regione, così come il numero di volontari presenti al centro operativo di soccorso, che si sta lentamente svuotando. Delle 3074 persone evacuate solo 2200 sono ancora sulla costa, ma, con il ritorno dell’elettricità, il numero è destinato velocemente a scendere.

I problemi principali riguardano ora soprattutto le scuole e la questione sicurezza. Proprio domani pomeriggio è previsto, infatti, un incontro con tutti i sindaci e i dirigenti scolastici con il Governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, per capire quali protocolli comuni seguire e quali decisioni prendere. L’altro settore critico rimane quello degli allevamenti mentre si continua a portare, grazie anche agli elicotteri, il cibo agli animali che sono in zone difficilmente raggiungibili.

“Questa esperienza ci ha fatto capire che c’è ancora molto da migliorare”, ha commentato il Prefetto, annunciando di aver individuato nel complesso dei Vigili del Fuoco, il sito, da ristrutturare in maniera adeguata, in cui trasferire la nuova sala operativa di Protezione Civile.

“La mancanza di elettricità che ha causato anche le difficoltà di comunicazione”, continua la Patrizi, “hanno rallentato e reso ancora più difficoltosi gli interventi di soccorso. Ma è chiaro che va rivisto l’intero sistema di Protezione Civile a livello nazionale e ogni Ente, a partire dai Comuni, dovrebbe essere pronto e preparato come se dovesse entrare in guerra. Inoltre è necessario attuare una comunicazione a tappeto dei piani di Protezione Civile a tutti i cittadini, visto anche il cambiamento del clima che ci porta ad avere a che fare con fenomeni sempre più estremi”.

L’ondata eccezionale di maltempo, infatti, ha visto l’accumulo di oltre 20 milioni di tonnellate di neve ed è stato evidente che i mezzi a disposizione delle autorità locali non sono stati sufficienti per affrontare al meglio questa situazione.

Impostazioni privacy