Teramo, verifica sismica nelle scuole comunali ancora al palo

“Una situazione estremamente complessa per la quale stiamo cercando la soluzione da percorrere più sicura e veloce”. L’assessore ai lavori pubblici e alla Protezione civile del Comune di Teramo, Franco Fracassa, ammette le grandi difficoltà dell’amministrazione teramana impantanata sulla questione delle verifiche di vulnerabilità sismica mancante in 19 edifici scolastici comunali che non è ancora partita.

“Dopo lo stop alla nostra proposta di accordo ricevuto dall’ordine degli ingegneri di Teramo”, spiega Fracassa, impegnato, oltre che per il terremoto, anche dalla sopraggiunta emergenza neve che potrebbe non essere ancora terminata, “sembra che si sia aperto un nuovo spiraglio portato avanti anche dalla Provincia, per cui ci auguriamo che al più presto si arrivi ad una sintesi e si possa iniziare un lavoro che è basilare per qualunque altra azione futura”.

Perché, come ha sottolineato l’assessore, senza la certificazione dello stato di salute delle scuole, non è possibile avere un quadro completo su cui iniziare a ragionare per arrivare a garantire quel livello di sicurezza di 0.8, imposto dal commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, come limite soglia per la sicurezza sismica delle scuole del cratere.

Inoltre rassicurazioni e certezze verranno chieste allo stesso Governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, in città lunedì prossimo per parlare con il sindaco, il presidente della Provincia e una rappresentanza di genitori anche del polo scolastico da realizzare accanto alla D’Alessandro.

“Solo con la garanzia di un polo scolastico a partire già da settembre”, continua Fracassa, “e una volta avuto il quadro completo della documentazione di tutti gli edifici scolastici, potremo sederci a tavolino e capire quali saranno i plessi sui quali intervenire per arrivare alla soglia richiesta e quali invece saranno le scuole che dovremo chiudere. Quel che è certo è che si procederà ad una razionalizzazione degli edifici, con accorpamenti laddove sarà possibile, perché è impensabile pensare di poter continuare a mantenere aperti tutti i plessi. Obiettivo dell’amministrazione, infatti, è quello di lavorare su scuole sicure anche a discapito delle scuole sotto casa”.

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