Rocca Santa Maria, la Regione vara il completamento dell’area attrezzata

Il presidente della giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha dato mandato agli uffici regionali della Programmazione di porre in essere tutti gli atti necessari per finanziare l’opera di completamento dell’area attrezzata nel comune di Rocca Santa Maria, in località Ceppo.

Il fabbricato era stato finanziato per creare un manufatto, con ristoro e servizi igienici pubblici, in prossimità del monumento della storica “battaglia del Bosco Martese”. Il sindaco, Lino Di Giuseppe, nei giorni scorsi, aveva chiesto di poter beneficiare di un finanziamento per il completamento della struttura e la sistemazione dell’area circostante.

L’opera era stata inclusa in un finanziamento in favore della Comunità montana della Laga. Le particolari situazioni che si sono verificate nel tempo, compreso il sequestro del cantiere e la messa in liquidazione della comunità montana, ne hanno reso impossibile il completamento.

A settembre di quest’anno è stata definita una nuova concessione per il completamento dell’opera a valere sulle disponibilità finanziarie residue con la determinazione di una economia di spesa pari a circa 170mila euro.

“L’opera – ha commentato l’assessore alle Politiche agricole Dino Pepe – presenta caratteri di degrado evidente e rappresenta un deturpamento dell’ambiente naturale e urbano circostante con opere di cemento armato realizzate e ora in stato di abbandono. E’ nostro dovere preservare l’integrità del luogo e restituire dignità, specie se si è in presenza di località che hanno segnato la storia della nostra nazione”.

La struttura sorge in prossimità del monumento della storica battaglia di Bosco Martese che negli avvenimenti della seconda guerra mondiale ha visto la località di Ceppo sede di un aspro combattimento tra partigiani e tedeschi. A tal riguardo, interviene anche Mario Mazzocca, Sottosegretario alla Presidenza regionale anche in veste di membro ANPI. «Il capo partigiano ‘Maurizio’, al secolo Ferruccio Parri, antifascista e uno dei padri costituenti italiano, definì Bosco Martese come la ‘prima nostra battaglia in campo’; a cui ‘tutti i resistenti italiani rendono onore’, uno dei primi esempi di quell’unità d’intenti volta a liberare l’Italia dal nazifascismo”.

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