Teramo, rivoluzione verifiche sismiche. Fracassa: “Pronti ad aprire l’ufficio sisma”

Velocizzare i tempi per i controlli sui danni provocati dal sisma. Con la decisione presa ieri in Regione dal commissario per la ricostruzione Vasco Errani che, incontrando i referenti dei Comuni colpiti dal terremoto, ha rivoluzionato la procedura per la verifica degli edifici terremotati, si comincia a respirare ottimismo anche nelle amministrazioni dei centri teramani che, dallo scorso agosto e ancora di più dal 30 ottobre ad oggi, erano in affanno per effettuare i controlli a causa della presenza limitata dei tecnici della Protezione civile.

“Attendiamo a breve di conoscere l’ordinanza”, ha detto Alfonso Marcozzi, presidente dell’ordine degli ingegneri teramani presente alla riunione di ieri, “che consentirà ai proprietari degli immobili di affidare direttamente ai liberi professionisti certificati la compilazione delle schede Aedes. Il commissario straordinario ha confermato che ci saranno controlli rigidi per l’idoneità e la regolare tempistica dei lavori, in modo da responsabilizzare non solo i liberi professionisti che non potranno commettere errori, ma anche i committenti che saranno, a loro volta, controllori dei lavori da svolgere, con il rischio di perdere i soldi in caso di mancato sollecito”.

“Quella di Errani è sicuramente una scelta condivisa”, ha detto Franco Fracassa, assessore alla protezione civile di Teramo, “che va nella giusta direzione e ci consente di poter contare su procedure più sbrigative che alleggeriranno il carico dei tecnici della Protezione civile”. Una boccata di ossigeno, dunque, per l’amministrazione teramana che deve ancora visionare circa 5 mila pratiche e deve fare i conti con oltre 1300 persone costrette a lasciare finora la propria casa perché inagibile.

“E con il ritorno delle classi della Noè Lucidi ospitate finora al Parco della Scienza, previsto per il prossimo 20 dicembre”, continua l’assessore, “siamo pronti ad ospitare l’Ufficio sisma e speriamo anche quello per la ricostruzione,vista la mole di lavoro che abbiamo già e che ci attende ancora nel prossimo futuro”.

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