Campli, un letto di pace per Dijana

Ha compiuto 24 anni il 26 novembre Dijana, ospitata dalla Casa famiglia Manuela di Campli. I ragazzi e le ragazze della Gifra (la gioventù francescana), insieme ai parrocchiani, ai volontari della Comunità e a tutti gli amici della città, hanno organizzato una gran festa per lei, tutta a sorpresa.

 

 

Dijana, che non può parlare, era felicissima, e con i suoi meravigliosi sorrisi ha ringraziato tutti.

La sua è una storia iniziata ai tempi della guerra di Bosnia; dopo la nascita, scoperta gravemente disabile, fu abbandonata dai genitori e venne ospitata a Spalato da una casa famiglia della Papa Giovanni XXIII. Già da bambina arrivò poi in Italia. Oggi Dijana è ospitata nell’ex convento dei frati Cappuccini di Campli, dove il 16 settembre di quest’anno è stata inaugurata la casa famiglia di Claudia Zappasodi e Gioacchino Bruni; la coppia proveniva da San Benedetto del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Ormai da 20 anni Dijana vive con loro.

Adesso in famiglia a Campli, grazie al sostegno della diocesi di Teramo-Atri e di tutta la famiglia francescana, sono in 12, più altre tre persone che sono state ospitate da loro, sfollate dopo il terremoto. Fratelli di Dijana oggi sono altri 3 figli adottati dalla coppia, di cui 2 disabili; poi ci sono 3 ragazzi in affido, i genitori di Claudia, e un detenuto che è stato accolto in misura alternativa al carcere.

 

Fra i regali che ha ricevuto Dijana per il suo compleanno c’è anche un letto ortopedico nuovo di zecca, che il sindaco di Campli Pietro Quaresimale è riuscito ad avere grazie ad un amico, titolare di un’azienda di prodotti sanitari. Il nuovo letto le permetterà di vivere meglio le sue giornate nella zona giorno della casa; prima infatti ne aveva solo uno in camera sua, al secondo piano.

I genitori, Claudia e Gioacchino, hanno ringraziato con calore il primo cittadino: «E’ stato un regalo molto sentito, un letto molto bello che il sindaco ci ha voluto regalare con semplicità. Si è commosso quando è venuto a casa nostra a conoscere Dijana e gli altri nostri ragazzi disabili, e per questo ci aveva promesso che appena avrebbe potuto ci avrebbe dato una mano. Chi entra nella nostra casa famiglia scopre un’umanità nuova che apre il cuore», spiega Claudia.

Già in occasione dell’inaugurazione della casa, mamma Claudia l’aveva detto: «Qui a Campli tutti ci stavano aspettando, per mantenere il convento al servizio dei più poveri»; oggi le porte di casa sono sempre aperte, continuando l’opera iniziata in questo luogo 435 anni fa dai frati cappuccini.

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