Teramo, servizi sociali e condizione giovanile: la Provincia presenta il Rapporto Sociale 2010

GiovaniLa provincia più giovane e multiculturale d’Abruzzo. E’ questo il primo dato che emerge dall’analisi del Rapporto sociale 2010 curato dall’Osservatorio sociale della Provincia di Teramo e presentato questa mattina all’Università nell’ambito della settimana dei dottorandi, organizzata dal Dipartimento di teorie e politiche dello sviluppo della facoltà di Scienze Politiche.

Il rapporto, oltre a fornire dati (riferiti all’anno 2009) ed elaborazioni sul sistema del welfare, presenta un focus specifico sui giovani, con i dati 2010, curato dall’Assessorato alle Politiche del Lavoro.

Nel corso dell’incontro, al quale sono intervenuti oltre al coordinatore del Dipartimento Everardo Minardi, anche il preside Enrico del Colle e il coordinatore dei dottorandi Bernardo Cardinale, sono emersi numerosi dati significativi illustrati dalla responsabile provinciale del servizio Cristina Di Baldassarre.

Nonostante i tagli alla spesa degli enti locali, l’impegno per il sociale, in provincia di Teramo, aumenta dal 43,1 per cento al 45,9 per cento. La percentuale maggiore di questa spesa è destinata al sistema di servizi per i diversamente abili, mentre diminuiscono leggermente quelli per l’infanzia, l’adolescenza, la famiglia e gli anziani.

A questo proposito il vicepresidente Renato Rasicci ha annunciato che nel bilancio 2011 le risorse per il sociale sono state aumentate. “Per quanto riguarda il servizio trasporto dei disabili abbiamo stanziato 140 mila euro in più rispetto allo scorso anno e abbiamo portato la nostra quota, alla quale va aggiunta quella della Regione, al 78 per cento della spesa complessiva. Contestualmente abbiamo implementato anche i servizi per i non vedenti e i non udenti. Quando diminuiscono le risorse di bilancio la prima cosa che si taglia è il sociale. La Provincia, invece, ha aumentato lo stanziamento per i servizi che gestisce direttamente”.

Per quanto riguarda i giovani, tutte le stime registrano la crescita dei disoccupati e degli inoccupati con l’aumento delle forme di lavoro a tempo determinato e fra queste quelle del tirocinio.

Per questo assume particolare rilievo la scelta dell’Assessorato al Lavoro che già nell’ultimo bando ha messo dei “paletti” sull’utilizzo dei tirocini: “Il tirocinio è uno strumento per favorire la formazione del lavoratore e la sua assunzione nel contesto organizzativo selezionato” spiega l’assessore Eva Guardiani. “Abbiamo deciso, quindi, di escludere dai finanziamenti gli enti pubblici i quali, notoriamente, non possono assumere se non attraverso concorso. Tutti i finanziamenti a disposizione per i tirocini li abbiamo riservati ai privati, una scelta forte, che però tutela i più deboli: i giovani in cerca di occupazione”.

Non solo, nei nuovi bandi, è prevista una premialità per le aziende che assumono i tirocinanti ed è sancito il divieto ad accedere ad nuovo tirocinio per la stessa figura e di utilizzare lo stesso tirocinante per due volte.

Nel bilancio demografico provinciale, è evidenziata una popolazione giovanile, tra i 15 e i 29anni, molto più alta rispetto alla media regionale e nazionale; anche i flussi migratori sono in aumento, anche se la situazione è molto eterogenea all’interno del territorio provinciale: più giovani sulla costa, più anziani nelle zone interne.

 

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