Melania, Salvatore Parolisi ammette: “Il cellulare ritrovato è mio”

carmela_rea_3Ascoli. Il cellulare trovato nel campetto di Villa Pigna è di Salvatore Parolisi. È questa l’ultima novità nelle indagini sull’omicidio di Melania Rea, la donna di Somma Vesuviana ritrovata accoltellata lo scorso 20 aprile a Ripe di Civitella e il cui assassino, a due mesi di distanza, rimane ancora senza nome.

Ad ammettere l’appartenenza del telefonino lo stesso marito della vittima, che i primi di giugno era stato notato da un uomo nei pressi del campo sportivo di Villa Pigna, lo stesso luogo dove il militare era solito allenarsi durante il tempo libero.

Ad attirare l’attenzione del testimone il fatto che Parolisi, durante gli allenamenti, corresse sempre con il cellulare all’orecchio. Lo scorso tre giugno l’uomo ha riconosciuto nuovamente il caporal maggiore, mentre, secondo la sua testimonianza, era intento a raccogliere qualcosa da terra.

Dopo aver chiamato il 113, i carabinieri si sono recati sul posto e, rovistando fra i cespugli, hanno recuperato un cellulare. Ad ammettere che si trattasse del suo telefonino lo stesso Parolisi durante un’intervista rilasciata alla trasmissione televisiva “Quarto Grado”. “E’ vero” ha infatti dichiarato il marito di Melania. “Il telefono è mio: l’ho buttato venti giorni fa, quando ho deciso di chiudere il rapporto con la mia amante Ludovica”.

Sembra, infatti, che il cellulare venisse usato dal militare del Reggimento Piceno per chiamare l’ex soldatessa con cui l’uomo intratteneva una relazione stabile extraconiugale da oltre due anni. Cosa ci faceva, dunque, a Villa Pigna nel giorno in cui è stato visto dal testimone? Secondo quanto dichiarato da Parolisi, si sarebbe trattato del ritorno a un posto “della memoria” prima di tornare al suo paese di origine. “Mi sono accucciato” ha poi sottolineato “per prendere un fiore da portare sulla tomba di mia moglie”.

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