Pineto, alaggi nel Parco del Cerrano: il Wwf chiede spiegazioni

Un confronto con tutti i portatori di interesse, dalle associazioni ambientaliste alle associazioni concessionarie degli alaggi, per trovare una corretta soluzione al problema. Il Wwf Teramo lancia l’allarme dopo aver riscontrato la realizzazione di tre nuovi manufatti sorti nelle aree date in concessione per due alaggi nel Comune di Pineto nella zona C dell’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano”. Nella zona, infatti, sono state trovate alcune imbarcazioni abbandonate o lasciate lì impropriamente, proprio a ridosso del cordone dunale.

Dalle informazioni raccolte, inoltre, non sembra che questi interventi, che ricadono in un’area tutelata sia da leggi nazionali che da direttive comunitarie siano stati autorizzati dal Parco marino, nonostante qualsiasi opera ricadente all’interno del perimetro dell’Area Marina Protetta dovrebbe avere il parere del soggetto gestore.

Se gli interventi non sono stati autorizzati”, di legge nella nota dell’associazione, “vanno immediatamente rimossi, insieme alle imbarcazioni posizionate sulla fascia dunale. Se al contrario sono stati autorizzati, va chiarito come ciò sia stato possibile, posto che appare inaccettabile che un contesto paesaggistico di elevato valore ambientale rischi di essere alterato”.

Queste aree, infatti, rivestono un importantissimo ruolo di fascia-cuscinetto contro l’erosione costiera e rappresentano un habitat prezioso che tende a garantire la sopravvivenza a lungo termine delle specie e degli habitat più preziosi e minacciati nel continente europeo, come ad esempio, le rare popolazioni di Romulea rollii (zafferanetto delle spiagge), che è uno dei simboli dell’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano.

Maggior controllo, dunque, da parte di polizia locale e guardia costiera è la richiesta che arriva dal Wwf Teramo che, consapevole della necessità di consentire l’alaggio alle imbarcazioni, chiede che interventi di questo tipo siano pianificati e soprattutto siano condotti in modo da garantire la massima tutela dell’area.

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