Teramo, approvato il bilancio provinciale 2016: priorità a strade e scuole

E’ stato approvato questa mattina dall’assemblea dei Sindaci il bilancio di previsione 2016. Il documento contabile è stato votato da 26 amministrazioni presenti con 23 voti favorevoli, una astensione e il voto contrario dei Comuni di Teramo e Bisenti.

Il bilancio per competenza si chiude con un importo di 179 milioni di euro (ma con il nuovo sistema finanziario sono contabilizzate anche le partite di giro come l’Iva che ammontano a 83 milioni e 500 mila euro) e le reimputazioni (progetti in corso da più anni e non ancora conclusi) che pesano per circa 43 milioni.

Nel bilancio non è ancora presente una somma significativa che sarà destinata alle scuole, circa 4 milioni di euro, che potrà essere iscritta con una variazione solo dopo il contratto di vendita della caserma dei Carabinieri prevista per il prossimo 25 novembre. Mentr per la manutenzione ordinaria delle strade ci sono circa 2 milioni e 800 mila euro.

E’ un bilancio di passaggio in attesa dell’esito del referendum del 4 dicembre dal quale dovrà capire il definitivo profilo amministrativo e funzionale delle attuali Province.

Per il 2016 il concorso alla finanza pubblica (risorse della Provincia che tornano allo Stato) ammonta a 15.514.910 euro mentre i contributi dello Stato verso la Provincia ammontano 6.051.034 euro con un disequilibrio di circa 9 milioni.

Il raggiungimento del pareggio di bilancio è stato reso possibile solo grazie a misure straordinarie disposte in parte dall’ente ed in parte dal Governo. Dalla riduzione delle spese correnti di funzionamento, alla rinegoziazione dei mutui contratti con la Cassa Depositi e prestiti e dei derivati, con la messa a disposizione delle Province, da parte del Governo delle risorse inizialmente previste a favore dell’Anas per la manutenzione delle strade provinciali e l’iscrizione delle somme che sono dovute all’ente dallo Stato e dalla Regione per l’esercizio delle funzioni non fondamentali a partire dal 1 gennaio 2015.

L’attività dell’amministrazione si è concentrata su sei direttrici principali: la riorganizzazione dell’ente a seguito della riforma del Rio, il sostegno del sistema produttivo provinciale, la progettazione ed esecuzione delle opere pubbliche, la razionalizzazione degli immobili dell’ente, la rivisitazione della spesa pubblica e le iniziative strategiche per il territorio.

Impegnativa, invece, la partita relativa al personale e alle funzioni non più di propria competenza. Tra prepensionamenti e trasferimenti di dipendenti in altri enti, la nuova pianta organica è, ad oggi, di 159 dipendenti e 2 dirigenti, con un costo per il personale quasi dimezzato sceso a poco meno di 6 milioni e mezzo di euro.

Molta attenzione è stata dedicata al patrimonio immobiliare. Si sta procedendo alla vendita della caserma dei Carabinieri di Teramo il cui ricavato, in tutta la sua parte non vincolata, sarà destinata alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. E’ stato inserito nel bando di gara dell’Agenzia del demanio il palazzo del Provveditorato confidando nella sua dismissione. Le sedi dell’ente sono passate da otto a quattro e saranno affittati i locali di via Oberdan (precedentemente occupati dalla Regione Abruzzo), il piano terra di Palazzo Delfico e l’ appartamento al secondo piano di via Trento e Trieste. Dopo un’opera di manutenzione è stato aperto al pubblico il giardino dei Cedri, ad ovest del palazzo in via Milli.

Nel 2016 l’ente ha promosso una serie di progetti strategici, come la conclusione Progetto Paride, che produrrà investimenti privati sul territorio per quasi 25 mln di euro, il completamento Pedemontana nord, richiesta avanzata al Ministero delle Infrastrutture nell’ambito dell’area di crisi complessa e la realizzazione ponte di collegamento sul Vomano tra lo svincolo A14 di Roseto e la zona industriale di Atri – Pineto. Senza dimenticare le piste cicloturistiche sul Vomano, Vibrata e Tordino, nonché il ponte ciclopedonale sul fiume Tronto, la predisposizione di un progetto per il recupero dei Borghi montani dei Comuni della Laga e l’individuazione della seconda area di crisi (semplice) dopo l’approvazione di quella complessa in Vibrata.

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