Atri, reparto di Pediatria. Astolfi replica: “Mattucci e Monticelli incoerenti”

Una scelta incoerente. Il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, risponde alla replica della direttrice sanitaria della Asl Maria Mattucci che definiva “successo” la decisione presa di privare la Pediatria dell’ospedale atriano della presenza del primario, ritenendola “imbarazzante e priva di comprensione nei fatti”.

“La direttrice sanitaria”, spiega Astolfi, “sostiene che il servizio verrà garantito da un responsabile dell’Unità Operativa Semplice a Valenza Dipartimentale con le stesse prestazioni di ricovero e ambulatoriali e che per ottenere questo la Asl di Teramo avrebbe impegnato grandi risorse. La direttrice sa bene che il primario e un responsabile dell’Unità Operativa non sono la stessa cosa, sa anche che, come accaduto in passato per il reparto di Cardiologia UTIC, lo spostamento del primario può rappresentare il primo passo verso la chiusura. Se vogliamo potenziare un reparto o più in generale un ospedale il Primario non può non restare, questa decisione non ci sembra coerente. Non si tratta affatto di un successo, semmai di un insuccesso della politica regionale”.

E definisce incoerente anche l’atteggiamento politico del consigliere regionale Luciano Monticelli, “che per anni ha fatto barricate contro il centro destra per tutelare l’ospedale di Atri, che per carpire voti ai cittadini atriani ha promesso potenziamenti e tutele, e che ora difende l’operato dell’amministrazione D’Alfonso”.

“Basta con l’accusare chi c’era prima di voi per problematiche che voi stessi avreste dovuto affrontare diversamente”, ha aggiunto il primo cittadino di Atri, “il decreto Lorenzin è del 2015, sotto il Governo nazionale Renzi e il Governo Regionale D’Alfonso. Tutto quello che è stato fatto, dalla chiusura del punto nascita ai vari declassamenti, è stato deciso da questo governo regionale. Per la prima volta ascolto Monticelli dire che non è così grave se perdiamo un primario, perché quando fu trasferito il primario della cardiologia UTIC a Giulianova intraprese una battaglia terrificante contro l’allora governo regionale Chiodi. Perdere un primario significa perdere l’autonomia di un reparto. Alla lunga questo comporterà una diminuzione di prestazioni e un ulteriore declassamento. Al comitato ristretto dei sindaci, inoltre, non è mai arrivato il piano sanitario regionale, tantomeno quello che riguarda l’ospedale di Atri e la sanità teramana”.

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