Teramo Nostra, “Manca volontà del sindaco per recupero beni archeologici”

La situazione dei beni archeologici a Teramo è ancora in uno stato di stallo, denuncia Teramo Nostra.
” La Chiesa di San Giuseppe, nonostante le reiterate sollecitazioni dei cittadini, ha subìto il crollo del tetto e della cuspide del campanile a vela, senza che venissero fatti a tempo debito provvedimenti di protezione. Solo a crolli avvenuti il Sindaco di Teramo e la Soprintendenza sono intervenuti platealmente, annunciando ipotetiche azioni di restauro. La stessa cosa riguarda l’imponente complesso del Teatro romano, che al di là delle “strombazzature” salvifiche, si trova ancora con i due edifici incongrui sovrastanti, per di più con permanente pericolo di crollo. Sappiamo infatti che nel 2009 casa Salvoni venne dichiarata inagibile e quindi fatta sgomberare. Nel 2016 con l’intervento dei Vigili del Fuoco è stata riconfermata l’inagibilità con pericolo permanente per i passanti e per gli altri fabbricati vicini”.

E proseguono: “Comunque si ringrazia il Ministro Franceschini che, grazie al compianto Marco Pannella e a Teramo Nostra, ha stanziato per il recupero del Teatro romano 1.500.000 di euro; questa somma, insieme ad 1.500.000 di euro accantonati dalla Fondazione Tercas per lo stesso scopo e ai 385.000 euro accantonati dalla Regione Abruzzo per questo recupero, dovrebbe risolvere il problema. Un’ingente somma a disposizione ma manca la volontà del Sindaco, che invece di dare il via ai lavori, come da cronoprogramma firmato da tutti, ne ritarda ancora l’inizio con scuse inammissibili. E dunque senza l’inizio dei lavori mirati all’abbattimento dei due caseggiati incongrui non è possibile la fruizione della cavea del Teatro romano e, al tempo stesso, non viene eliminato il rischio di crolli e di possibili tragedie”.

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