Notaresco, vicenda Cirsu: situazione di assoluto stallo

Situazione di assoluto stallo per il Cirsu, il consorzio intercomunale per i rifiuti solidi urbani, fallito poco più di un anno fa.

Recentemente il presidente Angelo Di Matteo aveva chiesto ed ottenuto un incontro con gli amministratori dei sei Comuni consorziati, Giulianova, Roseto, Mosciano, Bellante, Notaresco e Morro D’Oro, per giocare le ultime carte ed evitare che la struttura e l’intero complesso di Grasciano possano finire in mano ai privati.

Due le riunioni che ci sono state ma che ad oggi hanno portato ad un nulla di fatto, visto che le parti dovrebbero rivedersi di nuovo. La data però non è stata fissata anche se, da indiscrezioni che trapelano dagli ambienti Cirsu, un vertice potrebbe esserci già entro una decina di giorni.

Nonostante il ricorso contro la sentenza di fallimento, la Corte d’Appello agli inizi dell’estate scorsa aveva confermato la “morte” del consorzio. L’idea che il Cirsu possa restare ancora nelle mani del pubblico appare ardua, ma Di Matteo non si arrende e porterà avanti il suo piano. Nel frattempo Aia, del gruppo Di Zio, rivendica i 2milioni e 250mila euro che proprio Cirsu deve al socio privato. Il mancato versamento aveva fatto avviare la procedura fallimentare.

E il Tribunale di Teramo ha dato ragione a Rodolfo Di Zio, nonostante il presidente Di Matteo, carte alla mano, abbia cercato in ogni modo di dimostrare che in realtà era Cirsu a vantare un credito e non viceversa. Comunque la vicenda continua a far discutere e dalle paludi al momento non se ne viene fuori.

I tre curatori fallimentari nominati a suo tempo non si sbottonano. Sta di fatto, però, che l’inventario dei beni sarebbe stato portato quasi al termine. Preludio alla cessione ai privati con una possibile vendita da parte del Tribunale.

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