Teramo, guardie mediche: D’Alfonso ferma la chiusura

Luciano D’Alfonso ferma la chiusura delle sette postazioni di guardia medica in provincia di Teramo. 

A darne notizia l’assessore regionale Dino Pepe, ed i consiglieri regionali Sandro Mariani e Luciano Monticelli. “Il Commissario alla sanità Luciano D’Alfonso, con nota del 20 settembre, ha ritenuto assolutamente fondate le motivazioni esposte ed ha sospeso gli effetti dei due decreti firmati dall’allora Presidente Chiodi, scongiurando dunque la chiusura delle guardie mediche nel territorio della Provincia di Teramo”.

E proseguono: “Si tratta di un risultato importante, ma, come avevamo prontamente annunciato, è un atto dovuto nei confronti di un territorio già fortemente penalizzato in termini oro – geografici e che necessità di una profonda riorganizzazione dei servizi di Continuità Assistenziale, prima di procedere alla chiusura tout court delle postazioni. Nel nostro intervento abbiamo ribadito la presenza di uno scenario in profondo mutamento per quanto riguarda gli assetti della medicina del territorio, sia a livello nazionale, che localmente, facendo seguito ai provvedimenti già adottati da questa amministrazione regionale, sia per quanto riguarda la rete delle emergenze – urgenze, sia per quanto attiene la rete ospedaliera. In questo contesto, così profondamente cambiato rispetto al 2012 e 2013, si è resa necessaria una presa di posizione immediata, che tenesse conto degli indirizzi programmatori regionali circa la realizzazione delle AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) l’implementazione delle nuove postazioni del 118 e la nuova distribuzione dei distretti sanitari sul territorio. In questo periodo che ci separa dalla definizione, tra l’altro, di un nuovo accordo collettivo nazionale, che sta ridisegnando in maniera innovativa i termini e le funzioni dell’assistenza primaria e della continuità assistenziale, tutti i servizi delle guardie mediche rimarranno attivi sul territorio della provincia di Teramo, a garanzia dell’assistenza, che soprattutto i cittadini delle aree interne e disagiate meritano ampiamente”.

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