Giulianova, 40 partecipanti allo stage di autodifesa femminile FOTO

Giulianova. Hanno partecipato in quaranta al primo stage di autodifesa personale femminile organizzato dalla Commissione provinciale pari opportunità di Teramo in collaborazione con le Cpo dei Comuni, l’associazione “On the Road”, il Centro antiviolenza “La Fenice”.

Sabato scorso, le donne che hanno aderito all’iniziativa, si sono ritrovate al Palacastrum di Giulianova e grazie a Massimo Lanciotti e Mirko Angelini, i due allenatori, sono state formate ad affrontare e gestire situazioni di pericolo. Il metodo proposto è Systema, arte marziale che si avvale di una serie di esercizi semplici da fare singolarmente, in coppia e in gruppi, alla portata di tutte. Non solo esercizi fisici ma anche tecniche per la gestione dello stress prodotto nelle situazioni di pericolo e l’accrescimento dell’autocontrollo e della consapevolezza nelle proprie capacità di reazione e autodifesa.img_0552

Il secondo appuntamento è previsto per sabato prossimo, 24 settembre, a Teramo, nella “Casa dello sport” di via Taraschi. La giornata di stage è gratuita, è riservata alle sole donne (dai 14 anni in su) ed è ancora possibile iscriversi compilando i moduli di adesione presenti sul sito della Provincia.

Allo stage, fra le altre, hanno partecipato le componenti della Cpo, Nadia Ranalli e Marilena Andreani; il vicesindaco di Giulianova Nausicaa Cameli, le professioniste del Centro antiviolenza Shaula D’Antonio, Cristina Bellocchio, Adalgisa Toscani e Simona Antonini, la presidente della CPO provinciale, Monica Brandiferri e la vicepresidente della Provincia, Barbara Ferretti.

“Un aiuto concreto alle donne, un’ iniziativa che ha riscosso un successo inaspettato a dimostrazione del livello di allerta rispetto al rischio di aggressioni e stalkeraggio – hanno dichiarato Monica Brandiferri e Barbara Ferretti – un fenomeno, quello della violenza sulle donne, spesso ad opera di compagni, mariti, fidanzati, che non accenna a ridursi e che va combattuto su molti piani: dall’educazione all’affettività, all’informazione nelle scuole e fra i giovani, al supporto agli adulti per la gestione della conflittualità. Parimenti è indispensabile aumentare la consapevolezza delle donne e la loro capacità di reazione: impararsi a difendersi, anche fisicamente, rientra in questo percorso”.

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