Tortoreto, trasporto scolastico: crescono malumori e scolari senza servizio

Tortoreto. I casi segnalati restano tali e all’elenco degli scolari senza servizio scuolabus se ne aggiunge uno nuovo. Polemiche e malumori serpeggiano in maniera costante, negli ultimi giorni, tra le famiglie che non possono fruire del trasporto scolastico per i rispettivi figli.

 

 

I casi segnalati alla nostra redazione sono 6. Quattro alunni del Paese (che frequentano la scuola di Salino) e due del Lido: uno delle scuola elementare, l’altro della materna.

 

 

La risposta è stata sempre la stessa: le iscrizioni sono superiori alle disponibilità dei mezzi, in base a quella che è la nuova organizzazione delle corse, e dunque i criteri di scelta hanno riguardato i termini di presentazione delle domande.

 

L’effetto pratico, cosa mai accaduta in precedenza, è che al momento sei bambini non possono fruire del trasporto scolastico e questo in attesa di eventi, che allo stato attuale non si sono manifestati.

 

Servizio pubblico. Il trasporto scolastico, servizio a domanda individuale, è gestito da una società esterna attraverso una gara d’appalto su base pluriennale. Il costo del servizio (contributo) viene pagato in anticipo all’atto della sottoscrizione della domanda di adesione (75 euro per il primo figlio, 60 per il secondo, 52,5 per il terzo), il tutto entro il 30 giugno di ogni anno.

 

Le problematiche emerse. Allo stato attuale, come detto, sei alunni che frequentano scuole diverse sono senza trasporto scolastico. Allo stato attuale la situazione, nonostante sia stata rappresentata non è stata risolta perché, come detto, i posti disponibili sugli scuolabus sono inferiori rispetto alle richieste.

 

Ma è possibile non garantire il servizio? Soprattutto quando le rette annuali siano state pagate e le famiglie erano tranquille (anche se in alcuni casi qualche ritardo c’è stato), salvo poi scoprire nell’immediatezza dell’avvio dell’anno scolastico di non poter fruire del servizio. Se qualcosa cambia, i bimbi potranno salire sui bus, in caso contrario le rette saranno rimborsate.

Il punto però non è questo. In primo luogo nasce un problema di natura organizzativo per le famiglie che, per vari impegni, poi non possono occuparsi di trasportare i bimbi a scuola, quando poi era dato per scontato di poterne fruire. La speranza è che tra il commissario straordinario, società che gestisce il servizio (Fratarcangeli) e il settore scolastico si possa fare una sintesi, trovare una soluzione e non creare ulteriori malumori.

 

Una chiosa, in tutta questa vicenda, merita di essere fatta Buona parte degli scolari del Paese, per vi della prolungata chiusura della scuola per i lavori di sistemazione dell’edificio di via XX Settembre, usufruiscono del servizio di trasporto scolastico visto che lezioni si svolgono nel plesso di Salino. Scuola, quella del Paese, che doveva riaprire i battenti originariamente nel settembre del 2015. Con la scuola già riaperta non tutti avrebbero, forse, fruito dello scuolabus vista la vicinanza all’edificio e magari questo problema non si sarebbe manifestato. Ma questa, forse, è altra storia.

 

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