Civitella del Tronto, l’ultimo saluto a Jessica Tulini

IMG_0855Villa Lempa. Un sorriso giovale, tanta felicità di vivere, entusiasmo nei confronti della vita. Così è stata ricordata questa mattina, durante il suo funerale, Jessica Tulini, la 19enne di Villa Lempa deceduta a causa di un incidente stradale mercoledi scorso sulla strada provinciale 13/a di Bellante.

Attorno a mamma Rosanna, papà  Mario e alla sorella Raffaella tutti i parenti, gli amici e i conoscenti della ragazza, che hanno affollato la chiesa di Santa Maria del Carmine e il piazzale del paese per assistere alla funzione in un silenzio quasi irreale. Numerose anche le autorità locali, che si sono strette attorno al papà di Jessica, ex sindaco di Civitella. Presenti, tra gli altri, Valter Catarra, presidente della Provincia di Teramo, l’assessore provinciale Elicio Romandini, i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca e Marcello Maranella, direttore del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, oltre a diversi sindaci ed ex sindaci della zona.

A salutare per l’ultima volta la compagna di classe anche gli studenti dell’istituto Pascal di Teramo, che hanno voluto descrivere l’amica scomparsa utilizzando la frase che, a detta di chi l’ha conosciuta bene, più rappresentava la giovane di Villa Lempa. “Fattela una risata… che è gratis” il modo di dire con cui Jessica cercava, infatti, di infondere coraggio agli altri, attraverso un sorriso ricordato durante la funzione anche dal vescovo della diocesi di San Benedetto, Gervaso Gestori. “Una ragazza esuberante, intelligente e piena di vita” ha sottolineato durante l’omelia, “incontrata per la prima volta in occasione della sua Cresima. All’epoca sedevo accanto al suo papà, che mi parlava della figlia pieno di speranze. E ora è questa la conclusione di tutto o rimane qualcosa di lei? Di Jessica rimane un passato pieno di ricordi, nostalgie e attese di gioia”.

Come ribadito dal vescovo, oggi cade l’anniversario della morte di papa Giovanni Paolo II, “il papa dei giovani a cui mi sento di dire di accogliere Jessica lungo i sentieri del cielo perché non sia sola. Sii per lei padre, fratello e amico”. Commoventi anche i ricordi dei cugini, degli amici e degli insegnanti della ragazza, che, alla fine della funzione, si sono succeduti per lasciarle un ultimo ricordo, un saluto e per consolare la famiglia della giovane. “A differenza delle altre volte” hanno detto i suoi compagni di classe “siamo noi a parlare e tu ad ascoltare. Ci mancheranno i tuoi modi di fare. Poco più di un mese fa eravamo tutti insieme a cena e c’eri tu col tuo sorriso. Probabilmente anche da lassù oggi ci stai dicendo di farci una risata”.

Nessuna pace e nessuna consolazione, dunque, per una morte violenta e improvvisa che ha spento precocemente l’entusiasmo di Jessica. Di lei rimane tra i pensieri di tutti il sorriso con cui la ragazza aveva imparato ad affrontare piccole e grandi cose. Lo stesso della foto del manifesto fissato sul sagrato della chiesa, su cui sono sfilati i tanti palloncini bianchi che hanno accompagnato l’uscita del feretro e su cui, a grandi lettere, troneggiava la scritta “Ora anche il cielo ha il tuo sorriso”.

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Tania Di Simone


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