Roseto, 800 firme per far ripulire il Tordino. I colognesi vivono nella paura

arcate_tordino_1Cologna Spiaggia. Oltre 800 firme raccolte in due pomeriggi appena. Gli abitanti della zona nord di Cologna Spiaggia, popolosa frazione del Comune di Roseto degli Abruzzi, temono che il fiume Tordino possa tracimare nuovamente. Hanno vissuto momenti di paura nei giorni dell’1 e 2 marzo, quando le abbondanti piogge hanno ingrossato il corso d’acqua, sino ad invadere un’officina meccanica, un elettrauto, alcuni capannoni per il rimessaggio delle attrezzature agricole, degli scantinati e delle tavernette, causando danni per centinaia di migliaia di euro.

 

Grazie all’iniziativa di un residente, Mario Spada artigiano del posto che a seguito di quell’alluvione ha subito molti danni, è stata avviata la petizione che sarà consegnata al Comune di Roseto e alla Provincia. “La gente qui ha paura”, racconta Spada, “perché il fiume oggi rappresenta una minaccia. Le arcate del ponte ferroviario sono praticamente otturate da detriti e alberi messi di traverso in occasione della piena del fiume dei giorni scorsi. A distanza di oltre tre settimane da quel drammatico evento, non si è visto qui dalle nostre parti un solo mezzo meccanico per liberare l’alveo del Tordino, per ripristinare gli argini”.

Il fango ha inondato un intero quartiere, mentre la corrente del fiume ha sradicato circa 30 ulivi da un appezzamento di terreno confinante con il letto del Tordino. Ulivi che sono stati poi trascinati verso il mare, sino ad essere depositati sull’arenile colognese. “In passato più volte avevamo chiesto”, prosegue l’artigiano di Cologna, “un intervento adeguato per fare in modo che gli argini e l’alveo del fiume venissero ripuliti, che gli alberi che invadevano il letto del Tordino venissero tagliati. Alcuni agricoltori del posto si erano offerti di tagliare quegli alberi consideratimario_spada pericolosi su indicazione del Corpo Forestale. Non c’è stata risposta. E gli ambientalisti si sono sempre opposti. Che venissero oggi gli ecologisti a verificare cosa è accaduto dalle nostre parti! I detriti e gli arbusti trascinati dal fiume si sono depositati sotto le arcate e fanno oggi da “tappo” in caso di una nuova piena. Siamo preoccupati e non poco. Chiediamo agli organi competenti di attivarsi per risolvere il problema”.

A far crescere nuovamente la paura tra i residenti è bastata la pioggia, neppure tanto intensa, di metà marzo. “Io e altri residenti del posto”, conclude Mario Spada, “non abbiamo praticamente dormito perché abbiamo tenuto sotto controllo il Tordino, le cui acque stavano salendo ed erano tornate a minacciare le nostre proprietà. Fortunatamente poi la pioggia è cessata prima dell’alba quindi il pericolo superato. Ma sono bastati quel po’ di pioggia e i detriti sotto le arcate a spaventarci nuovamente. Ecco perché chiediamo oggi agli organi competenti di intervenire perché qui la situazione è davvero drammatica”.

Alcune ditte locali si sono offerte di ripulire gli argini a proprie spese, purché venga data loro la possibilità di impossessarsi del legname e dei detriti (in modo particolare la ghiaia) in eccesso. Ma finora non hanno ricevuto alcuna risposta. Nei giorni scorsi alcuni residenti di questa zona hanno persino minacciato di dare vita ad una lista civica, tutta colognese, in vista delle prossime elezioni amministrative, in programma a Roseto il 15 ed il 16 maggio prossimi. Poi però c’è stato un ripensamento, anche perché l’attuale amministrazione comunale, in modo particolare l’assessore ai lavori pubblici Flaviano De Vincentiis, ha iniziato ad attivarsi per accogliere le richieste della popolazione, sollecitando la Provincia.

Lino Nazionale

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