Frane e allagamenti nel teramano: aziende sommerse da acqua e fango

cappa_esternoSi continuano a contare i danni a Teramo e provincia, a seguito del nubifragio dei giorni scorsi. I nuvoloni di pioggia sono ancora lì, segno che il pericolo non è del tutto scampato, ma nel frattempo, dopo i ponti e le strade crollate e dopo la tragica notizia del decesso a Mosciano, vengono a galla anche le aziende che si trovano a fare i conti con una crisi, che non è quella economica, ma è quella derivante appunto  dalla violenza dell’acqua.

Come la Cappa, nella zona industriale di Sant’Atto, azienda storica che si occupa della realizzazione di pannelli di tamponamento per le strutture prefabbricate.

Il bilancio post alluvione non lascia scampo: produzione ferma, stabilimento letteralmente inondato di fango e macchinari da buttare via. Il capannone, infatti, è situato a ridosso del Fosso Riganello, esattamente sotto l’uscita Sant’Atto della Teramo Mare.

cappa_internoLe barricate non hanno retto all’impeto dell’acqua, che ha sommerso uno dei due stabilimenti aziendali, ora inutilizzabile.

Al momento i proprietari stanno procedendo all’elenco delle macchine, delle materie prime e dei materiali finiti andati distrutti, ma il danno si dovrebbe aggirare sugli oltre 3milioni di euro.

Ieri l’Enel ha subito proceduto alla sospensione dell’energia elettrica.

Il problema, però, come spiega uno dei titolare, sono le commesse da consegnare e le penali da pagare per la mancata consegna.

“Speriamo in un aiuto” ha detto “la situazione è davvero drammatica”.

Sulla drammatica situazione delle aziende teramane colpite dalla calamità interviene il presidente di  Confindustria Teramo, Salvatore Di Paolo.
“Da due giorni non facciamo altro che rincorrere le segnalazioni e le richieste di aiuto e il quadro che ci si presenta davanti agli occhi non fa altro che peggiorare.  I danni alle aziende, tra capannoni, attrezzature e macchinari, sono incalcolabili. Per fare una stima esatta occorrerà tempo. Molti stabilimenti sono addirittura fermi.  Auspichiamo un intervento urgente da parte del Governo e della Regione affinché la nostra provincia, di nuovo colpita al cuore, possa far fronte subito a questa emergenza. Non possiamo nel contempo non rimarcare che vi è un’ulteriore esigenza, non più rinviabile, da tenere ben presente:  quella di mettere in sicurezza il nostro territorio da ogni punto di vista,  affinché   chi risiede e lavora in questa provincia non debba continuare a temere per la propria incolumità”.

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