Tortoreto, nuove indagini Arta nella discarica. Monti:decideremo assieme ai cittadini

discarica_TortoretoTortoreto. Due percorsi, per certi versi paralleli, per definire il futuro della discarica comunale di Tortoreto. Uno tecnico, attraverso delle nuove indagini di qualità ambientale previste nel piano di caratterizzazione dei sito di contrada Salino. E uno politico, visto che l’amministrazione comunale (che ufficialmente non ha ancora adottato nessuna decisione ufficiale in merito), prima di dare l’ok, eventuale, all’ampliamento del sito vuole ascoltare i cittadini attraverso una serie di assemblee pubbliche. Sono questi gli aspetti salienti emersi a margine della conferenza di servizio, sul progetto di bonifica, ampliamento e successiva chiusura della discarica di contrada Salino, che si è svolta questa mattina in Comune. Al vertice tecnico, al quale ne seguirà almeno un altro, erano presenti Franco Gerardini (dirigente regionale del settore rifiuti), Francesco Marconi (assessore provinciale all’ambiente), il sindaco Gino Monti e Federico Detti (Arta). Il tavolo tecnico ha rappresentato la logica prosecuzione di un iter amministrativo, avviato nel 2008, con l’approvazione da parte dell’allora consiglio comunale, di un progetto di bonifica e ampliamento della discarica fino a 260mila metri cubi. A prescindere da quelle che saranno le decisioni da parte dell’attuale esecutivo, va detto che la discarica di Salino (ancora sotto sequestro e chiusa dal 2005) gode di alcune autorizzazioni (valutazione di impatto ambientale) utili per la sua bonifica e la gestione per 30 anni dopo la sua definitiva chiusura e comunque una serie di investimenti andranno comunque effettuati. In questa ottica, l’Arta ha comunicato che saranno effettuate ulteriori analisi sul terreno (già fatte nel contesto del piano di caratterizzazione) per verificare alcuni dati e aggiornare quelli del 2008.

“Ci sono le criticità per quanto riguarda l’intera regione”, sottolinea Franco Gerardini, “e si sta valutando il ricorso a quei siti che presentano una potenzialità volumetrica secondo il principio dell’autosufficienza. Abbiamo un progetto esaminato per quanto riguarda Tortoreto, sul quale saranno eseguite indagini ambientali, la cui discarica mostra ancora una capacità volumetrica pari a 265mila metri cubi. La Regione ha inserito Tortoreto nella delibera di giunta regionale 1190/2007, all’interno del sistema di fuoriuscita dall’emergenza”. Gerardini ha poi aggiunto che la Val Vibrata deve rendersi autonoma e che occorre uno scatto di responsabilità.

Nel corso dell’incontro, è’ stato anche sottolineato che il sito del Salinello è 68° nella graduatoria dei siti regionali da bonificare secondo il criterio dell’indice di pericolosità. “La Provincia deve rifarsi al piano provinciale dei rifiuti”, chiosa l’assessore Francesco Marconi, “ in ossequio anche all’indirizzo espresso in consiglio provinciale circa l’autosufficienza di gestione. Faccio appello alla responsabilità di cittadini e amministratori comunali per risolvere la questione in un periodo che vede Provincia e Comuni non più autosufficienti”. Naturalmente, la questione non è solo tecnica ma anche politica, visto che esiste un fronte di dissenso alla possibile riapertura del sito (chi abita in quella zona) e l’ente dovrà valutare con attenzione ogni passaggio. “ L’obiettivo non può che essere quello della chiusura della discarica e tutela dei cittadini e dell’ambiente”, ricorda il sindaco Monti. Oggi esiste un progetto tecnico affidato dalla precedente amministrazione, che ha ottenuto le autorizzazioni regionali. I passaggi che condurranno alla chiusura e dismissione della discarica del Salinello sono due. La prima prevede la messa in sicurezza, l’ampliamento e la chiusura. L’altra strada da percorrere è la revoca del progetto precedentemente affidato dal Comune, il pagamento della parcella, un nuovo progetto da presentare in consiglio comunale per la chiusura impegnando il bilancio almeno fino a fine mandato se non oltre. Ciò significa azzerare l’iter procedurale precedente e ripartire daccapo e ci vorranno mesi se non anni per approdare alla soluzione definitiva. Sottolineo che nessuna decisione definitiva è stata presa, tanto che la conferenza di servizi si aggiornerà. Resta imprescindibile la decisione di sentire i cittadini nei vari incontri che organizzeremo sull’argomento”. Naturalmente, anche se si deciderà di percorrere la strada dell’ampliamento (in modo da introitare le somme utili per la messa in sicurezza e la gestione post mortem del sito), l’operazione non sarà immediata. Oltre ad adempiere agli ultimi aspetti burocratici, bisognerà realizzare una paratia, utile per dividere la vecchia discarica dalla nuova e realizzare una serie di opere di isolamento e di contenimento della stessa. Passaggio realizzabile solo dopo un bando a valenza europea.

 

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