Teramo, i giudici: “Accuse a Carmine Tancredi neutralizzate da difesa e imputato”

“Gli sforzi argomentativi a sostegno dell’ipotesi accusatoria, non hanno trovato solido ed inoppugnabile aggancio fattuale nelle risultanze probatorie acquisite”. Questo uno dei passaggi con cui i giudici hanno motivato l’assoluzione di qualche mese fa del noto commercialista Carmine Tancredi, accusato di concorso in bancarotta nel processo-bis sul crac da 20 milioni di euro.

“Gli stessi – proseguono i giudici nelle 148 pagine di motivazioni – sono stati ragionevolmente neutralizzati dagli elementi forniti dalla difesa e dalla credibile costruzione alternativa della vicenda offerta dall’imputato in sede di esame”.

“La sentenza del Tribunale di Teramo rende giustizia, pur a distanza di anni, a Carmine Tancredi, alla correttezza dell’operato del professionista, riconoscendo che lo stesso non ha mai avuto un ruolo di compartecipe nelle vicende fallimentari di società facenti capo agli imprenditori Curti e Di Pietro – fanno sapere i legali Gennaro Lettieri e Martina Barnabei – L’articolata sentenza rileva che “colgono nel segno i ben argomentati rilievi della difesa”, mentre, correlativamente, evidenzia come gli argomenti utilizzati dal Pubblico Ministero a sostegno dell’ipotesi accusatoria non abbiano trovato riscontri nelle risultanze probatorie, essendo stati “ragionevolmente neutralizzati dagli elementi forniti dalla difesa“, in base ai quali si è potuto accertare che le attività svolte dal Tancredi rientrano nelle “fisiologiche dinamiche di un normale e corretto rapporto contrattuale di consulenza ed assistenza libero professionale”.

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