Teramo, Confartigianato accusa: “Occupazione suolo pubblico troppo cara”

Torna alla carica la Confartigianato Teramo che, nel suo scontro contro l’amministrazione comunale, questa volta punta il dito contro il costo relativo all’occupazione del suolo pubblico, chiedendo, invece, di non imporre questo costo agli organizzatori ma anzi di farsi carico anche delle spese di illuminazione.

Secondo l’associazione, infatti, dal 2011, l’importo relativo al posizionamento di stand in occasione di manifestazioni come i mercatini artigianali, sarebbe passato da 60 centesimi al metro quadrato a quasi un euro e mezzo, triplicando l’importo a carico di coloro che partecipano agli eventi.

Inoltre l’associazione evidenzia come, oltre al mancato contributo comunale che arrivava in passato a questo genere di eventi, organizzati solo per rivitalizzare un settore che sente più pesantemente degli altri il peso della crisi, quello che non piace è l’atteggiamento di totale chiusura mostrato dall’amministrazione che avrebbe negato anche l’autorizzazione della piazza principale cittadina lo scorso 8 dicembre destinandola ad un’altra iniziativa.

Senza dimenticare l’interruzione della mostra mercato, in programma ogni seconda domenica del mese, a cui la Confartigianato Teramo ha dovuto rinunciare per i lavori di rifacimento del corso.

I tentativi di riportare anche gli antiquari a Teramo, così come avveniva in passato, ottenendo sempre un grande successo di pubblico, dunque, sono vanificati se, a causa di costi così eccessivi, un artigiano dovrebbe pagare oltre 100 euro più l’affitto di un gazebo per partecipare a questo genere di eventi.

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